13 Dicembre 2025

Velletri al centro dello scontro tra esercito spagnolo-napoletano e austriaco


Il 1744 fu un anno storico e allo stesso tempo infausto per la città, perché nel territorio veliterno e soprattutto nel centro cittadino si svolse una cruenta battaglia della Guerra di Successione austriaca. Velletri per alcuni mesi fu teatro di schermaglie e scontri sporadici tra i due eserciti, l’ispano-napoletano che occupava il centro cittadino, l’austriaco che occupava le alture del Monte Artemisio.

Gli acquedotti che portavano l’acqua alla città furono distrutti dagli austriaci con cariche esplosive, con lo scopo di far abbandonare invano la stessa.

L’epilogo si ebbe l’11 agosto, durante il quale si fronteggiarono più di 60000 combattenti. La città nelle prime ore del mattino fu assaltata dalle truppe austriache., si combatté casa per casa ”…le schiere, slanciansi furibondi entro la città gittando nelle case fasci accesi incrostati di zolfo, e miccie infuocate, cagionano una confusione, un terrore, un disordine, una strage, un incendio, che difficilmente può descriversi.” e ancora “Gia molte contrade della città erano in balia de’nemici e in preda del fuoco.” .

La lotta tra le due schiere non risparmiò quindi ne la città ne i cittadini. Perirono infatti più di mille veliterni oltre a circa seimila combattenti. Dopo la battaglia Velletri era praticamente una città fantasma, devastata, semi distrutta come si evince da questo passo: “Le miserie e le angustie di questa infelice città, invece di scemare dopo la partenza degli eserciti, sembravano cresciute. Città in tutto deserta, deformata, rovinata. Di dentro per gli incendi, saccheggi e morti, di fuori per la devastazione delle vigne degli uliveti, e delle possessioni eguagliate al suolo; e pè casini, cantine e case rurali smantellate e restate colle sole mura.” .

Nei giorni successivi alla battaglia, l’otto di Settembre, una commissione speciale fu incaricata di visitare tutte le grotte della città per verificare la quantità di botti di vino esistenti. Le grotte in città dovevano quindi essere numerosissime, completamente agibili e utilizzate per la conservazione del vino, così importante per l’economia cittadina.

Lungo tutto il Corso della Repubblica ci sono vari edifici che hanno ancora ben conservate, almeno nella parte iniziale, le grotte menzione dallo Storico Tommaso Bauco.

., BAUCO T., Storia della città di Veletri, Velletri, Tipografia Cappellacci, 1851, pp. 766 cfr. pag. 265.

., BAUCO T., Storia della città di Veletri, Velletri, Tipografia Cappellacci, 1851, pp. 766., cfr. pp. 265-266.

BAUCO T., Storia della città di Veletri, Velletri, Tipografia Cappellacci, 1851, pp. 766., cfr. pag. 274.