14 Dicembre 2025

Operazione Antimafia a Lanuvio, Sei Arresti per metodo mafioso

  • Carabinieri smantellano gruppo legato al narcotraffico. Vittime minacciate, ammanettate e ferite con armi da fuoco
  • L’operazione, che ha preso il via nel giugno 2024, rappresenta un duro colpo a un’organizzazione criminale operante nell’area di Roma e dei Castelli Romani

di Emma Pulicati


Roma, 15 luglio 2025 – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), nei confronti di sei individui gravemente indiziati di reati gravi, tra cui due sequestri di persona a scopo di estorsione e un tentato omicidio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

I fatti contestati si sono verificati il 2 e il 19 giugno 2024 in un’abitazione a Lanuvio (RM), con episodi documentati da video acquisiti dagli inquirenti.

L’indagine, coordinata dalla DDA di Roma, è la prosecuzione di un’attività investigativa avviata in precedenza, che il 20 giugno 2024 aveva già portato all’arresto di tre cittadini sudamericani per un tentato omicidio avvenuto l’11 maggio 2024 a Tor Bella Monaca, ai danni del pregiudicato narcotrafficante Giancarlo Tei.

Quest’ultimo episodio è stato considerato dagli inquirenti come parte di un contesto criminale più ampio, caratterizzato da metodi mafiosi e legato al controllo del traffico di stupefacenti.

I sei arrestati, tre sudamericani, due albanesi e un italiano, sono accusati di aver partecipato, a vario titolo, a due sequestri di persona a scopo di estorsione, uno dei quali culminato in un tentato omicidio. Gli episodi sono stati ricostruiti grazie a un’intensa attività investigativa che ha incluso intercettazioni, pedinamenti e analisi di filmati.I Fatti Contestati

  1. Sequestro del 2 giugno 2024: Due cittadini sudamericani, in accordo con l’italiano e su mandato di uno degli albanesi, avrebbero sequestrato un pregiudicato originario di Genova per recuperare un credito di circa 60.000 euro legato al traffico di stupefacenti. La vittima è stata incappucciata, ammanettata e minacciata di morte con un’arma da fuoco.
  2. Il sequestro, documentato da video, si è svolto in un’abitazione a Lanuvio e presenta caratteristiche tipiche del metodo mafioso, come l’uso della violenza e dell’intimidazione per consolidare il controllo sul territorio.
  3. Sequestro e tentato omicidio del 19 giugno 2024: Due cittadini sudamericani (uno dei quali coinvolto anche nel primo episodio) e un albanese, quest’ultimo ritenuto il mandante, hanno sequestrato un commerciante d’auto pontino, Andrea Palazzo, per ottenere informazioni su un’organizzazione criminale rivale operante nel narcotraffico. La vittima è stata ammanettata, minacciata e colpita da un colpo di arma da fuoco all’addome, presumibilmente dai due sudamericani. Anche questo episodio, avvenuto a Lanuvio, è stato documentato da video e aggravato dal metodo mafioso.

Nonostante le fonti non forniscano i nomi completi di tutti gli indagati, alcuni dettagli emergono sull’identità e sul ruolo dei sei arrestati:

  • Tre cittadini sudamericani: Due di loro sono accusati di aver eseguito materialmente entrambi i sequestri, con uno coinvolto in entrambi gli episodi. Il terzo sudamericano è tra i destinatari della misura cautelare precedente del 20 giugno 2024, legata al tentato omicidio di Giancarlo Tei. Questi individui sarebbero figure operative, incaricate di eseguire gli ordini dei mandanti.
  • Due cittadini albanesi: Uno è considerato il mandante del sequestro del 2 giugno, mentre l’altro ha avuto un ruolo di mandante nel sequestro del 19 giugno. Uno dei due albanesi, già detenuto, è ritenuto dagli inquirenti uno dei narcotrafficanti più influenti dell’area romana e dei Castelli Romani, con un ruolo apicale nell’organizzazione criminale.
  • Un cittadino italiano: Coinvolto nel sequestro del 2 giugno, avrebbe agito in accordo con i sudamericani e su mandato di uno degli albanesi. Il suo ruolo sembra essere di supporto logistico o operativo all’interno del gruppo.

Uno degli albanesi, in particolare, emerge come una figura di spicco nel panorama criminale romano, con collegamenti consolidati nel narcotraffico e un’influenza significativa sulle dinamiche criminali della zona.

I reati contestati, aggravati dal metodo mafioso, evidenziano la presenza di un’organizzazione strutturata che utilizza violenza e intimidazione per mantenere il controllo del mercato della droga. I video acquisiti dagli inquirenti hanno fornito prove cruciali, documentando le modalità brutali con cui le vittime sono state sequestrate e minacciate.

L’indagine ha messo in luce la capacità del gruppo di operare con una rete transnazionale, coinvolgendo cittadini di diverse nazionalità e sfruttando dinamiche tipiche delle organizzazioni mafiose, come la gestione di crediti illeciti e l’eliminazione di rivali.

Il tentato omicidio di Andrea Palazzo, in particolare, sembra legato a una guerra tra gruppi criminali per il controllo delle piazze di spaccio, un fenomeno che continua a rappresentare una sfida per le forze dell’ordine.Reazioni e ProspettiveIl blitz dei Carabinieri di Frascati è stato accolto come un segnale forte nella lotta alla criminalità organizzata.

La Procura di Roma, attraverso la DDA, ha sottolineato l’importanza di contrastare gruppi che utilizzano metodi mafiosi per consolidare il loro potere. L’operazione, che segue il precedente arresto di tre sudamericani a giugno, dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel perseguire reati complessi e radicati nel tessuto criminale della regione.

Gli inquirenti stanno continuando le indagini per accertare eventuali collegamenti con altre organizzazioni criminali e per identificare ulteriori responsabili. I sei arrestati sono stati trasferiti in carcere, in attesa delle udienze di convalida, mentre la DDA lavora per ricostruire l’intera rete di contatti e attività illecite del gruppo

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