- Le Quattro associazioni : Salute Ambiente Albano, Pavona per la Tutela della Salute, Latium Vetus e il Comitato di Quartiere Santa Palomba
- ❞𝗡𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗲𝗻𝗼 𝗔𝗺𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝟳,𝟳 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰’𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗳𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝘃𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗶𝗻𝗼𝗻𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲❞.
a cura delle Associazioni
Santa Palomba 14 ottobre 2025 – C’è un dato che non si può ignorare: il terreno prescelto da Ama costato 7,7 milioni (su cui la Procura indaga per truffa) per costruire il cosiddetto “Parco delle Risorse Circolari” a Santa Palomba — ossia l’inceneritore Acea — si trova a ridosso di 𝘂𝗻’𝗮𝗿𝗲𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗶𝗻𝗼𝗻𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 e il fosso di Cancelliera è stato prima spostato e poi semi-tombato.
E che vi sia più di un problema, su quel terreno, lo certifica il Decreto n.194/2025 dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale che ha avviato il 9 ottobre la procedura di salvaguardia idrogeologica per il Fosso Secco e del Fosso della Cancelliera, il corso d’acqua che attraversa proprio quei terreni.

Per questo motivo, 𝗹𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗔𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗔𝗹𝗯𝗮𝗻𝗼, 𝗣𝗮𝘃𝗼𝗻𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗧𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲, 𝗟𝗮𝘁𝗶𝘂𝗺 𝗩𝗲𝘁𝘂𝘀 𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗺𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗣𝗮𝗹𝗼𝗺𝗯𝗮 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗱𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗹𝗲 𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮 𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗮𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗔𝗖𝗘𝗔, 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝘀𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗺𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 (𝗣𝗔𝗨𝗥) 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼, come previsto dall’art 2 comma 7 della legge 241 del 1990.
In modo da aver tempo di chiedere all’Autorità di Bacino l’estensione dell’area a rischio inondazione cha al momento sfiora soltanto il terreno di proprietà Ama su cui Acea pretende di realizzare il mostro brucia-rifiuti.
“È inaccettabile procedere con un impianto di questa portata senza attendere gli esiti della nuova perimetrazione delle aree a rischio che incombe sul sito dell’Inceneritore Acea — dichiarano i presidenti Amadio Malizia, Adriana Salari, Gemma Chiacchio e Paolo Ceccarelli.

Se le mappe idrauliche verranno confermate e ampliate, nei prossimi 30 giorni, cosa che chiederemo nei termini consentiti, l’intero sito acquistato da Ama per una cifra faraonica rientrerà in zona ad altissimo rischio idrogeologico (R4): 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗹ı̀ 𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗔𝗰𝗲𝗮 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗶𝗹𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝘀𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶”.
Le associazioni hanno trasmesso la diffida anche a Presidenza della Repubblica, Procure competenti, ANAC, DIA e Autorità di Bacino, chiedendo il rispetto del principio di precauzione ambientale e denunciando il rischio di grave violazione delle norme urbanistiche e idrauliche.
“𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗹𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗱𝘂𝘀𝘁𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲. Se Roma Capitale non sospenderà la procedura, siamo pronti a rivolgerci alla magistratura amministrativa e penale”, annunciano i firmatari.
In sintesi: il progetto ACEA di Santa Palomba nasce già in un’area storicamente fragile, lo dimostrano le mappe idrogeologiche di quella zona di Roma sud, oggi sotto osservazione ufficiale per rischio inondazione.
𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 — 𝗲 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶.
𝑨𝒔𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑺𝒂𝒍𝒖𝒕𝒆 𝑨𝒎𝒃𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆 𝑨𝒍𝒃𝒂𝒏𝒐 – 𝑨𝒔𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑷𝒂𝒗𝒐𝒏𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝑻𝒖𝒕𝒆𝒍𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑺𝒂𝒍𝒖𝒕𝒆 – 𝑨𝒔𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑳𝒂𝒕𝒊𝒖𝒎 𝑽𝒆𝒕𝒖𝒔 – 𝑪𝒐𝒎𝒊𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒓𝒕𝒊𝒆𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝑺𝒂𝒏𝒕𝒂 𝑷𝒂𝒍𝒐𝒎𝒃𝒂
Foto gentilmente concessa dall’Ecomuseo Lazio Virgiliano con sede a Cecchina di Albano Laziale




