- Sicurezza, manutenzione e rilancio del centro storico”, questi i punti cardine della proposta per un loro rilancio
di Andrea Titti
Albano 24 novembre 2025 – Sabato 22 novembre l’Hotel Miralago si è trasformato in un laboratorio politico e urbanistico, grazie all’iniziativa promossa da Fratelli d’Italia che ha riunito amministratori, tecnici, imprenditori e cittadini sotto un titolo che è già un programma: “La Città del Dopodomani – Idee per il rilancio dei Centri Storici”.
Un tema che negli ultimi anni ha acquisito un peso sempre più centrale nel dibattito pubblico e che, come emerso dagli interventi, rappresenta il cuore della sfida che Albano Laziale dovrà affrontare nei prossimi anni.

A prendere parte al confronto anche il candidato Sindaco di Albano del centrodestra Massimo Ferrarini, oltre agli amministratori locali, figure di primo piano del panorama istituzionale: il Sindaco di Ariccia Gianluca Staccoli, il capogruppo in Assemblea Capitolina Giovanni Quarzo, il Consigliere Metropolitano Agnese Mastrofrancesco, i consiglieri regionali Marco Bertucci, Presidente della Commissione Bilancio, ed Emanuela Mari, Presidente della Commissione Affari Europei, unitamente all’On. Andrea Volpi, organizzatore dell’evento insieme a Paolo Monderna e Anna Giorgi.
Proprio Andrea Volpi a margine dei lavori ha dichiarato: “Questo incontro ha rappresentato un importante momento di confronto per la costruzione di una visione condivisa per il futuro dei nostri territori, con l’obiettivo di trasformare i centri storici in luoghi sempre più vivi, attrattivi e a misura di cittadino attraverso l’organizzazione di una governance che possa guidare il processo partecipato, la rigenerazione dei luoghi e degli immobili, la strategia per il rilancio del commercio e la valorizzazione degli spazi pubblici”.
Presenti i coordinatori cittadini di FdI di Albano e Ariccia: Roberto Cuccioletta e Anita Luciano. Roberto Cuccioletta in particolare ha posto subito il tema in termini chiari: “Parlare del centro storico significa parlare della qualità della vita delle nostre comunità”.

Sempre Cuccioletta ha tratteggiato un quadro serio e dettagliato delle criticità che affliggono il cuore antico della città: “Il commercio è in caduta vertiginosa, serrande che si abbassano, attività storiche che spariscono. È un vero allarme sociale, prima ancora che economico”.
Un grido d’allarme accompagnato dalla preoccupazione per un turismo in arretramento: “Albano ha un patrimonio unico, ma non riesce a metterlo a frutto. Il degrado urbano scoraggia residenti e visitatori. E una città poco curata è una città meno sicura”.
Cuccioletta ha poi richiamato la convenzione tra Italia Nostra e gli Ordini professionali, definendola “un segnale politico e culturale importantissimo”, capace di aprire la strada a un piano serio di recupero del centro storico. “Servono scelte immediate e coraggiose” ha concluso, “perché Albano deve tornare una città viva”.
Il passaggio politico più atteso è arrivato però con l’intervento di Massimo Ferrarini, candidato sindaco del centrodestra. Tonico, essenziale, senza giri di parole, Ferrarini ha conquistato la platea con una franchezza inusuale: “A uno sprovveduto non tremerebbero i polsi. A me sì, perché so perfettamente il duro lavoro che ci aspetta”.

Da qui il suo affondo: “Ereditiamo una città in uno stato di abbandono. Non abbiamo da sistemare una fioriera: abbiamo da ricostruire un intero tessuto sociale”. Ferrarini ha sintetizzato la sua visione in tre parole che sono diventate quasi un mantra: “Manutenzioni, manutenzioni e manutenzioni”.
Non uno slogan, ma la promessa di una ripartenza concreta: strade sistemate, marciapiedi praticabili, illuminazione funzionante, scuole sicure, verde curato, quartieri ascoltati. “Senza manutenzione non c’è sicurezza, non c’è turismo, non c’è sviluppo” ha detto, ribadendo che la rinascita della città passa prima dalla cura quotidiana e poi dai progetti più grandi.
Il suo è stato un messaggio politico ma anche emotivo, capace di chiamare a raccolta una comunità intera: “Siamo qui per prenderci una responsabilità storica: restituire Albano agli albanensi. Una città deve poter essere orgogliosa di sé stessa, e Albano merita molto di più di ciò che vede oggi”.
Il pomeriggio si è chiuso con la sensazione diffusa che il convegno non sia stato un esercizio teorico, ma un vero inizio di percorso: Albano vuole cambiare pelle, vuole rilanciare il suo centro storico ed i quartieri per ritrovare il suo ruolo centrale ai Castelli.




