- Arrestata dagli agenti della Polizia di Stato, lunedì scorso, la caposala di un reparto sanitario dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina
- Una storia che, al momento, è dai contorni oscuri e sulla quale è mantenuto il massimo riserbo da parte degli inquirenti
di Luigi Alerti
Latina, 15 giugno 2025 – È finita in carcere la caposala di un reparto d’eccellenza dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, assieme a una coppia di Velletri, coinvolti in un’inchiesta per pedopornografia.
A dare esecuzione all’ordinanza cautelare sono stati lunedì scorso gli agenti della Squadra Mobile di Latina, su disposizione della Procura di Latina, che ha coordinato una perquisizione anche all’interno dell’ospedale.
Gli investigatori hanno individuato e arrestato anche due coniugi residenti a Velletri: l’uomo, un geometra che lavorava all’interno dell’ospedale per conto di una ditta di manutenzione, e sua moglie. Entrambi sono ora ristretti in carcere, insieme alla caposala. L’indagine ha avuto origine da un caso di maltrattamenti ai danni della caposala, inizialmente identificata come vittima, ma che si è presto trasformato nello scambio di materiale pedopornografico tra i tre.
Secondo le ricostruzioni, la caposala aveva sviluppato una relazione con il geometra. In un secondo momento, sono emersi elementi che suggeriscono un coinvolgimento della coppia di Velletri nell’attività criminale.
Dettagli dell’inchiesta
- Le indagini, avviate nel marzo scorso, erano nate da una segnalazione relativa ai lividi visibili sul corpo della caposala, che avevano fatto pensare a una situazione di abuso.
- In seguito alle perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato telefoni, computer e altro materiale contenente video e immagini di atti sessuali con un minorenne di 16 anni.
- La Procura di Latina, con il procuratore aggiunto Luigia Spinelli e la giudice per le indagini preliminari Laura Morselli, ha convalidato l’arresto, applicando misure cautelari severe: la caposala è stata trasferita nel carcere femminile di Rebibbia, l’uomo detenuto a Velletri e la moglie trasferita a Rebibbia.

Reazioni dell’ospedale e situazione interna
La direzione dell’azienda sanitaria Asl Latina ha sospeso la caposala “in via precauzionale” e ha dichiarato di collaborare pienamente con le autorità, stigmatizzando il contrasto tra la vicenda e i “valori etici e professionali” su cui si fonda l’ospedale. All’interno della struttura regna lo choc: “non rispecchia in alcun modo i valori etici e professionali” – recita il comunicato ufficiale.
Il ruolo di Velletri: un corto circuito che scuote la comunità
Il coinvolgimento di una coppia di Velletri ha acceso dapprima l’attenzione locale, per poi acuirla quando si è capito che l’uomo lavorava regolarmente nell’ospedale di Latina come geometra esterno. È un risvolto che collega il caso alle dinamiche di un piccolo centro della provincia, amplificando la portata dello scandalo .
Questo legame territoriale si aggiunge all’aspetto criminogeno del caso, trasformando la vicenda in un affresco cupo, che travolge figure rispettate e il tessuto morale delle comunità coinvolte.
Prossime fasi delle indagini
- Analisi approfondita delle prove digitali: le autorità stanno continuando a esaminare i dispositivi sequestrati per ricostruire dinamiche, responsabilità e ruolo effettivo di ciascun indagato .
- Interrogatori e indagini difensive: la fase successiva prevede le difese degli arrestati e gli accertamenti dei magistrati.
- Valutazione dell’eventuale estensione del reato: soprattutto in relazione alla produzione o condivisione di materiale autoprodotto .
Timeline dell’inchiesta
- Marzo 2025
▸ La caposala si presenta in ospedale con lividi evidenti. I colleghi segnalano il caso alla direzione. Parte una prima indagine interna, che porta la donna a denunciare presunti maltrattamenti da parte di un conoscente, un geometra di Velletri. - Fine marzo 2025
▸ La Procura di Latina, insospettita da alcuni elementi nel racconto della caposala, delega alla Squadra Mobile ulteriori approfondimenti. Emergono scambi di messaggi ambigui tra la donna e l’uomo, inizialmente ritenuta vittima. - Aprile 2025
▸ I telefoni e i dispositivi elettronici dei sospettati vengono messi sotto controllo. Gli investigatori scoprono materiale pedopornografico. Si accerta la partecipazione anche della moglie del geometra, residente a Velletri. - Maggio 2025
▸ La Procura ottiene prove informatiche e video che confermano lo scambio e la produzione di materiale illecito. L’inchiesta passa da ipotesi di violenza domestica a reati gravi legati alla pedopornografia. - 10 giugno 2025
▸ Gli agenti della Squadra Mobile di Latina eseguono tre arresti simultanei: la caposala, il geometra di Velletri e sua moglie.
▸ Vengono effettuate perquisizioni domiciliari a Latina e a Velletri, oltre che nel reparto ospedaliero dove la caposala lavorava. - 12 giugno 2025
▸ La Procura chiede e ottiene la convalida degli arresti.
▸ I tre indagati vengono assegnati alle carceri di Velletri e Rebibbia (Roma). Il materiale sequestrato viene trasmesso alla Polizia Postale per ulteriori accertamenti.
Il caso della caposala arrestata per possesso e scambio di materiale pedopornografico – in associazione con due coniugi di Velletri – ha scosso profondamente sia Latina che Velletri. Un’inchiesta nata da presunti maltrattamenti ha svelato una rete di relazioni illecite che travolge parametri medici, professionali e morali. Sullo sfondo rimane il peso del coinvolgimento locale, che rende la vicenda ancora più dirompente e dolorosa per la comunità.




