14 Dicembre 2025

Castel Gandolfo, una scarpetta rossa nell’Aula “Madre”: l’arte diventa voce

  • “l’arte diventa voce contro la violenza di genere”, simbolo di grande effetto per chiunque la osserva

di Luigi Alerti


Castel Gandolfo 26 novembre 2025 – Un piccolo oggetto, capace però di parlare a tutti. Da ieri, tra gli emblemi della Repubblica e i simboli della storia cittadina, l’Aula Consiliare “Marcello Costa” accoglie anche una nuova presenza: una scarpetta rossa in ceramica, segno visibile dell’impegno del Comune di Castel Gandolfo contro la violenza di genere.

L’opera, realizzata dall’artigiana e artista locale Segni di Gioia, è stata inaugurata nel pomeriggio del 25 novembre, giornata internazionale dedicata al contrasto alla violenza sulle donne, alla presenza delle dipendenti e dei dipendenti comunali, del sindaco Alberto De Angelis, della Giunta e di alcuni consiglieri comunali.

Non una cerimonia formale, ma un momento di riflessione collettiva, pensato per ribadire che il cambiamento passa anche dai luoghi della decisione e della responsabilità pubblica.

«Abbiamo scelto di collocare quest’opera proprio qui, nel cuore istituzionale della città, là dove ogni giorno si costruiscono le scelte per il futuro della comunità», ha spiegato il primo cittadino. «È una presa di posizione chiara: non possiamo restare in silenzio davanti alla deriva che la cronaca, purtroppo, ci consegna quasi quotidianamente».

Il sindaco ha annunciato che il tema sarà al centro anche del prossimo Consiglio comunale, trasformando il gesto simbolico in un percorso concreto e istituzionale.

Particolarmente significativo, secondo l’amministrazione, il coinvolgimento diretto del personale comunale. «Siete voi il primo volto del Comune verso i cittadini – ha sottolineato De Angelis – e da voi passa anche un messaggio culturale. Vogliamo che questa scarpetta non sia un semplice ornamento, ma un promemoria quotidiano di attenzione e sensibilità».

Nel suo intervento, il sindaco ha inoltre ribadito l’intenzione di portare questo messaggio anche all’attenzione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come segnale di una richiesta diffusa di maggiore tutela delle fragilità.

La riflessione è proseguita con gli interventi degli assessori e del vicesindaco, che hanno ampliato lo sguardo oltre l’evento. Francesca Barbacci Ambrogi ha parlato della necessità di non lasciare sole le donne: «Ognuno di noi ha un compito: sostenere, ascoltare, aiutare a uscire da dinamiche tossiche. Dobbiamo smontare un’idea sbagliata di amore dove la gelosia viene scambiata per attenzione: non è amore ciò che manca di rispetto».

Tiziano Mariani ha ricordato come il Comune sia oggi caratterizzato da una forte presenza femminile e ha invitato a superare definitivamente la logica della “protezione” per abbracciare quella del riconoscimento pieno dei diritti: «Non si tratta di difendere qualcuno come se fosse più debole, ma di affermare l’uguaglianza sostanziale, nelle leggi e nella vita quotidiana».

Sullo sfondo, la consapevolezza che la violenza di genere è un problema che affonda le radici nella cultura. Il vicesindaco Cristiano Bavaro ha sottolineato l’importanza dell’educazione affettiva in famiglia e nelle scuole: «Le iniziative pubbliche sono fondamentali, ma il cambiamento vero parte da casa e dalle aule scolastiche».

A chiudere l’incontro, il consigliere Tiziano Nutile ha richiamato il valore simbolico della collocazione dell’opera accanto ai grandi riferimenti istituzionali: «Questa scarpetta dialoga ora con la nostra storia e con i nostri valori. È un richiamo silenzioso ma potente per chiunque entri in quest’aula».

Una ceramica, dunque, che racconta molto più di ciò che mostra. Da ieri, nel luogo in cui si amministra la città, c’è anche una voce nuova: quella che chiede rispetto, attenzione e responsabilità. E che ricorda, giorno dopo giorno, che la lotta contro la violenza comincia anche dai simboli, ma deve proseguire nelle azioni.

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