- La Consigliera con delega all’Infiorata di Genzano Marta Elisa Bevilacqua esalta “la capacità di anticipare e coinvolgere, proprio perché è una tradizione che si è mantenuta”
a cura di Marta Elisa Bevilacqua
Genzano (Rm) – “Coltiviamo speranza“. Anche quest’anno, la nostra comunità ha messo a disposizione la propria maestria, la propria dedizione e la tèchne, acquisita nei decenni.

Il tema di quest’anno è “Coltiviamo Speranza”; abbiamo scelto di coniugare il verbo alla prima
persona plurale perché siamo certi che la speranza sia un esercizio costante e collettivo, che deve coinvolgere ognuno di noi, volto ad analizzare e comprendere il presente per progettare insieme il futuro.
La speranza, soprattutto se collettiva, si rivela, proprio come sostenne E. Bloch, la “capacità anticipante dell’uomo”, cioè quel principio che ci incarica di ponderare tutte le possibilità, sapendo intravedere anche quelle che sembrerebbero utopiche, irrealizzabili, ma che diventano attuabili proprio grazie all’impegno collettivo di guardare nella stessa direzione e di liberare le migliori energie.
La speranza, così concepita, è l’antidoto al nichilismo, l’ospite inquietante del nostro tempo, ma anche la risposta costruttiva a quella declinazione della nostalgia che ci fa sopravvalutare un passato ideale e ci paralizza nelle scelte e nella progettazione della nostra vita singolare e comunitaria.

La nostra Infiorata ha questa capacità di anticipare e coinvolgere, proprio perché è una tradizione che si è mantenuta viva accettando e accogliendo alcuni cambiamenti che hanno investito la nostra società, ma conservando ben salde le radici.
È un’arte che è contemporaneamente effimera ma secolare, proprio perché ha in sé l’attitudine di mettere a sistema le migliori energie della nostra comunità, della nostra città, una tèchne, cioè un’arte e una tecnica, acquisita nei decenni che, come tutte le tèchnai è insieme stabilizzazione delle competenze, ma anche capacità di declinarle producendo, volta per volta, opere originali che acquisiscono un senso dalla contemporaneità ma le attribuiscono anche un senso.
Anche quest’anno l’Infiorata, grazie alle Maestre e ai Maestri infioratori, ai capipezzo, ai realizzatori, al cantiere, agli uffici e alla cittadinanza tutta, dà corpo e voce a un’arte che, operando nella e con la speranza, è anche un’elaborazione del nostro tempo singolare e collettivo.
La coralità dell’Infiorata, la dedizione di ciascuno dei soggetti che contribuiscono al nostro
meraviglioso tappeto infiorato, rappresenta l’apporto che la nostra città, Genzano, dà per
trascendere l’egoismo e l’individualismo del nostro tempo.



