- L’impatto non ha lasciato scampo al pilota, un uomo di 69 anni, pensionato, residente ad Artena, appassionato di volo e proprietario del mezzo
di Redazione
Artena (Rm) – Andato in pensione il 69enne di Artena aveva potuto realizzare la sua passione di volare e come spesso succedeva anche questa volta si è portato sul monte Semprevisa da cui si è lanciato verso il mare.
Ma poco dopo le 11, qualcosa è andato storto. Il velivolo, un piccolo deltaplano, è precipitato in località Gricilli, tra Sezze e Pontinia, non lontano dal corso del fiume Ufente.

La dinamica dell’incidente è ancora oggetto d’indagine, ma i primi elementi raccolti dai carabinieri confermerebbero l’ipotesi tanto plausibile quanto tragica: il pilota avrebbe urtato i cavi dell’alta tensione durante il volo, perdendo immediatamente il controllo del mezzo.
Una fatalità, secondo i tecnici, non così rara nei voli a bassa quota, specie in zone dove pali e linee elettriche attraversano ampie porzioni di campagna senza essere sempre ben segnalati o visibili.
L’impatto con i cavi potrebbe aver innescato un’avaria istantanea o aver disorientato il pilota al punto da impedirgli qualsiasi manovra correttiva. Saranno le indagini della Procura di Latina, che ha già aperto un fascicolo, a chiarire se siano emerse eventuali responsabilità, omissioni o anomalie tecniche. I resti del deltaplano sono stati sequestrati e verranno esaminati da personale specializzato in incidenti aerei.
Sono servite più di due ore e mezzo per localizzare il corpo del pilota, esanime, tra i canneti che costeggiano il fiume. L’allarme è scattato subito, quando altri deltaplanisti hanno segnalato la scomparsa del velivolo dai radar e dai contatti radio.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri del comando provinciale di Latina, un’ambulanza del 118 e un’auto medica. Le ricerche si sono concentrate nella zona di Ceriara di Sezze, area impervia e fitta di vegetazione, dove alla fine è stato trovato il corpo del pilota, alle 13:30 circa.
Il 69enne era conosciuto ad Artena, come una persona mite, appassionata di volo da decenni. Non era un improvvisato: volava spesso, conosceva il territorio e le correnti, e possedeva regolarmente il deltaplano. Il suo non era un volo spericolato, né un’azione imprudente.
Era, semplicemente, una giornata che doveva scorrere come tante altre, sospesa tra cielo e silenzio.




