Diana Russo, “Nella mia vita ho contato ben 6 violenze sessuali”

“Olivia e le altre”: il nuovo libro di Diana Russo, Sostituto Procuratore della Repubblica presso i Tribunali di Palermo, Napoli e Velletri, specializzata da qualche anno in reati in materia di vittime vulnerabili Velletri (Rm) – La P.M. veliterna, Diana Russo, ha scritto un libro intitolato “Olivia e le altre”,…

“Olivia e le altre”: il nuovo libro di Diana Russo, Sostituto Procuratore della Repubblica presso i Tribunali di Palermo, Napoli e Velletri, specializzata da qualche anno in reati in materia di vittime vulnerabili


Velletri (Rm) La P.M. veliterna, Diana Russo, ha scritto un libro intitolato “Olivia e le altre”, in cui racconta storie di abusi. Diana confessa che nella sua vita ha contato ben sei violenze sessuali, ed ha impiegato quasi quarant’anni a reagire all’ultima “palpatina” che ha ricevuto al supermercato.

La donna, la quale ha svolto la funzione di Sostituto Procuratore della Repubblica presso i Tribunali di Palermo, Napoli e Velletri, si è specializzata da qualche anno in reati in materia di vittime vulnerabili, fra maltrattamenti, pedofilia, violenze sessuali, stalking e prostituzione.

Diana racconta che la sua passione è nata da subito, essendo figlia di un avvocato e di un assistente sociale, evidenziando come, al di la dell’aspetto giuridico, siano importantissimi ascolto e vicinanza alle vittime.

Attualmente, purtroppo, sono numerosi i casi di femminicidio registrati in Italia, e Diana Russo approfondisce la delicata tematica vista la frequenza con cui si verificano tali episodi e vista la sua importanza. Lei definisce il femminicidio come “la reiterazione sistematica della violenza nei confronti della donna in quanto tale”, evidenziando come atti simili verifichino non solo l’omicidio, ma anche giochi mentali nei quali la vittima, nel momento in cui il partner violento si riavvicina chiedendo perdono, si illude che la relazione possa proseguire e la dinamica persiste.

Secondo Diana, questi sono comportamenti che si svolgono quasi sempre nello stesso modo ed hanno a che fare con l’animo umano; nel libro la P.M. ha selezionato delle storie da raccontare non solo in base alla gravità ma, soprattutto, in base alle emozioni che ha vissuto lei in prima persona, rapportandosi con le vittime. Infine, osserviamo che Diana Russo ha dedicato il libro a sua figlia Tosca, augurando a lei e a tutti i figli, di imparare a riconoscere e a resistere a tali ingiustizie. Il tema da lei toccato è tanto delicato quanto importante, e questo libro può essere di aiuto ed esempio a tutte/i coloro che hanno subito o stanno subendo violenze simili, per poter uscire dal tunnel.

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