Non poteva mancare l’argomento “Fassa Bortolo” nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale straordinario del 30 ottobre scorso
di Claudio Caponera
Artena (Rm) – Mercoledì 30 Ottobre ad Artena si è tenuto un Consiglio Comunale Straordinario per discutere dei problemi dell’ampliamento della Fassa Bortolo. Presenti i Consiglieri Comunali e i rappresentanti dei vari comitati che uniti si sono dichiarati contrari al raddoppio dello stabilimento; il tutto corredato di informazioni, già altre volte illustrate in convegni, assemblee, riunioni.

Sono state spiegate tutte le azioni intraprese dal Comune di Artena e dai comitati dal 1987 ad oggi, le varianti approvate con leggerezza senza alcuna opposizione nel merito e i rinnovi delle stesse concessioni senza nessuna verifica degli oneri di urbanizzazione, l’assenza di una valutazione ambientale, nessun controllo sulle emissioni.
E dulcis in fundo, ha fatto notare il Sindaco di Artena Silvia Carocci, è arrivata anche la richiesta della Fassa di una nuova variante urbanistica per modificare i forni da Maerz a Cim con la possibilità di bruciare non solo il legno o le lavorazioni del legno, ma anche il CSS il combustibile solido ottenuto dalla componente secca di rifiuti urbani e speciali sottoposti a trattamenti particolari per favorirne la combustione (Fibre tessili, carta plastica e altri materiali vetro e metalli)
l Sindaco di Cori, De Lillis ha ribadito che il proprio comune sta elaborando un nuovo ricorso al consiglio di Stato per una istanza di revocazione. Ha ribadito di fare fronte comune tra tutte le istituzioni interessate e i comitati.


Disponibilità anche dagli Assessori di Colleferro e Valmontone, di Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini .
Per i comitati ha parlato Mancini del Comitato Cittadino il quale ha spiegato come bruciare il CSS costerebbe 260 euro a tonnellata ai cittadini. Ha definito questa operazione “un business solo per la Fassa”, la quale avrebbe beneficio a smaltire questo tipo di rifiuto. Nei documenti prodotti dai responsabili dello stabilimento, ha concluso, “non si parla di alcuni specifici aspetti ambientali. Realizzare 1800 metri cubi di calce significa mettere in fila 100 tir con gravi problemi a carico della viabilità locale.“
Pietro Pompa ha sottolineato che gli stessi problemi sono presenti anche a Colleferro con il cementificio, domando “perché la politica deve aspettare i comitati per muoversi?” Ha ricordato che manca la valutazione di impatto sanitario, ha parlato delle polveri sottili che resteranno sospese nell’aria e che si depositeranno dappertutto “anche nei polmoni dei cittadini“.
Paolo Fiorini presidente del Comitato di Lariano ha sottolineato che se ci sono degli illeciti, vanno perseguiti. “Dove sono i rappresentanti della politica: i consiglieri regionali, i parlamentari eletti? Da che parte stanno, chi sostengono? Perché stanno zitti? Tra questi ci sentiamo di citare i rappresentanti del Comune di Lariano che su questa vicenda fanno scena muta”.
Il Sindaco Carocci ha poi detto di aver completato la relazione urbanistica sul caso, che evidenzia diverse anomalie negli atti prodotti dal Comune e anche dalla Regione. A tale proposito nei prossimi giorni sarà presentata alla Regione una relazione per avere un confronto e stabilire un modus operandi per questa vicenda.




