13 Dicembre 2025

‘Il Commissario Daltonico e la Testimone Scomoda’ a teatro

  • Quando l’equivoco diventa arte: il nuovo giallo comico di Giuseppe Della Misericordia

di Milo De Filippis


Colleferro 28 ottobre 2025 – La produzione teatrale Icaro Azzurro presenta con entusiasmo il nuovo spettacolo teatrale di Giuseppe Della Misericordia: una commedia degli equivoci immersa in un mondo retro-futuristico, che strizza l’occhio all’estetica pop delle sitcom anni ‘70.

Il mix tra noir e comicità surreale crea una dimensione sospesa tra realtà e fantasia, dove l’assurdo diventa la norma e l’umorismo si nutre di contrasti visivi e narrativi.

La rappresentazione si terrà sabato 15 novembre 2025 alle 21:00 presso il Teatro Vittorio Veneto di Colleferro (RM). Successivamente sarà replicata a Cave domenica 11 gennaio 2026 e sabato 28 febbraio 2026 a Nettuno

Nell’universo teatrale di Giuseppe Della Misericordia, la realtà quotidiana si tinge sempre di paradosso. Con Il Commissario Daltonico e la Testimone Scomoda, l’autore milanese conferma la sua abilità nel coniugare la comicità degli equivoci con l’intelligenza del linguaggio giallo, rovesciando le regole del genere per trasformare l’indagine in un gioco teatrale di specchi.

Tutto nasce da un malinteso: un commissario di polizia, di nome Daltonico, scambia una testimone di nozze per una testimone di rapina.
Da qui prende vita una serie di fraintendimenti che crescono in ritmo e assurdità. Il commissario, convinto di dover proteggere una donna in pericolo, si intrufola nella sua vita nel giorno delle nozze della sua migliore amica. Lei, incredula e sopraffatta, cerca di districarsi tra bouquet, abiti da cerimonia e una minaccia inesistente.

È una trama che fa dell’errore il suo motore: un plot device classico della commedia, ma rinfrescato da un tocco di metateatralità e da un umorismo che non rinuncia a qualche riflessione sui nostri automatismi percettivi — dopotutto, il commissario è “daltonico” non solo nel senso visivo, ma anche morale: confonde ruoli, segnali, significati.

Il Commissario Daltonico è un investigatore parodico, incapace di vedere la realtà per quella che è. Ma la sua cecità non è difetto: è il suo modo di interpretare il mondo, di farlo diventare scena. In lui si concentra una satira sottile della burocrazia e dell’autorità: sempre presente, raramente lucida, ma irresistibilmente sicura di sé.

La testimone, invece, è l’anello fragile ma centrale del racconto. È la figura “normale” gettata nel caos dell’equivoco — un ruolo che la tradizione comica assegna spesso alle eroine: donne che reagiscono con ironia e buon senso alla follia del contesto maschile. La sua comicità nasce dall’imbarazzo, dal tentativo di mantenere un minimo di ordine mentre tutto crolla intorno.

La sposa e gli altri comprimari — amici, parenti, agenti — sono ingranaggi perfettamente oliati: ognuno alimenta l’equivoco e contribuisce a farlo esplodere, in una progressione che ricorda la commedia brillante di Feydeau o il vaudeville italiano.

Della Misericordia costruisce dialoghi serrati, pieni di botta e risposta che rimbalzano come in una partita di tennis comica.

Il linguaggio alterna toni burocratici (nel commissario) e quotidiani (nella testimone), creando un contrasto linguistico che amplifica il senso di dissonanza.

Il ritmo è un vero punto di forza: la rapidità delle battute, l’ingresso progressivo di nuovi malintesi, la costruzione circolare dell’errore, tutto contribuisce a mantenere viva la scena.
Sul piano registico, l’opera offre grande libertà: lo spazio può ridursi a un interno domestico, ma l’azione è talmente dinamica che anche un ambiente minimo si trasforma in palcoscenico esuberante.

Come suggerisce lo stesso autore nella presentazione del “format” del Commissario Daltonico, l’umorismo è «uno sguardo inatteso sul mondo».
In questa ottica, il giallo non è tanto un genere da risolvere, quanto una lente deformante per osservare la realtà.

L’indagine non serve a trovare un colpevole, ma a mettere in luce la nostra incapacità di distinguere chiaramente i ruoli: chi è testimone, chi imputato, chi solo spettatore. È teatro che diverte ma anche riflette, senza mai appesantirsi.

Nel panorama della nuova drammaturgia italiana, Il Commissario Daltonico e la Testimone Scomoda si distingue per freschezza e ritmo. È un testo che parla un linguaggio immediato, che sa giocare con gli stereotipi televisivi del poliziesco e della commedia romantica per restituirli in chiave teatrale, intelligente e ironica.

Lo spettacolo funziona sia per il pubblico generalista — che ride di gusto — sia per chi apprezza una scrittura calibrata e strutturalmente consapevole. È teatro d’intrattenimento, ma con cervello: un connubio non così comune.

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