- Un breve itinerario artistico attraverso le immagini conservate nella pinacoteca del Museo Diocesano e nella Chiesa del SS.mo Salvatore a Velletri, quali testimonianze della devozione del popolo veliterno
di Alessandro Filippi
Velletri 9 dicembre 2025 – Nell’iconografia mariana della nostra città, abbiamo tre importanti immagini della Madonna venerata sotto il titolo dell’Immacolata Concezione: due conservate nella pinacoteca del Museo Diocesano e una, la più recente, nella Chiesa del SS.mo Salvatore.

La prima di cui parliamo è la bella immagine della Madonna con il Bambino di Antoniazzo Romano, detta “a concetta” proveniente dalla cappella omonima della Cattedrale. La tavola, firmata e datata, appartiene alla maturità di Antoniazzo Romano cui fu commissionata in occasione della fine di una pestilenza che imperversò a Velletri dal 1483 al 1486.
L’impianto monumentale e certi arcaismi nella posa della Madonna e nei suoi tratti somatici hanno indotto la critica a pensare che, come in altre occasioni, Antoniazzo si sia ispirato ad un modello precedente di epoca bizantina.

Museo diocesano: Immacolata Concezione proveniente dalla chiesa delle Stimmate
La seconda è una copia di Pietro da Cortona, conservat a sempre nella pinacoteca del Museo Diocesano proveniente dalla Chiesa delle Stimmate. Il dipinto raffigura a sinistra la Vergine Immacolata fra nubi, con viso reclinato verso il basso. A destra, in alto, Dio Padre la benedice; tutt’intorno cherubini e serafini. In basso, in colori scuri, un mostro che simboleggia il demonio. Discreta opera di evidente ispirazione cortonesca. Copia dell’Immacolata di Pietro da Cortona presso i Filippini di Perugia.

Chiesa del SS.mo Salvatore: opera di Aurelio Mariani Immacolata Concezione
La terza immagine è quella di Aurelio Mariani posta in venerazione nella Chiesa del SS.mo Salvatore. Nel 1918 il maestro riceve la commissione per la bella tela dell’ Immacolata Concezione della Chiesa del SS.mo Salvatore e contemporaneamente per la tela della Sacra Famiglia del Seminario Vescovile. Essa arriva nel passaggio dalla prima fase dell’artista al periodo maturo e coincide non a caso con la fine del primo conflitto mondiale.
Il modello su cui viene impostata l’opera è quello classico delle raffigurazioni dell’Immacolata con qualche variante dovuta alle raffigurazioni dello stesso pittore della Madonna di Lourdes. In realtà questo modello doveva essere già stato messo a punto alla fine del XIX quando il Mariani realizza le prime opere per il Collegio San Giuseppe in Vicolo D’Alibert a Roma.
Anche se è impossibile fare raffronti e paragoni con l’opera giovanile che risulta fortemente alterata da ritocchi e restauri posticci lo sguardo della Vergine, i raggi che partono dalle sue mani sono ripresi fortemente dal modello originario. La Vergine è raffigurata con la luna crescente sotto i piedi secondo il canone dedotto già detto dal XV secolo che prendeva origine dal cantico dei cantici e sopratutto dalla leggenda aurea di Jacopo della Varezza.
Ai piedi della Madonna compare il serpente simbolo del male che la Madonna calpesta vincendolo. Maria è vestita con una tunica bianca simbolo della sua purezza e della sua nascita senza peccato ha un manto azzurro come il cielo, sul capo una corona di stelle. Solitamente il ventre è leggermente gonfio perché Maria è incita dell’ Apocalisse. In questo caso l’impianto dell’opera sembra ancora accademico l’impianto statico senza movimento ad eccezione del manto della Madonna.
Anche gli angeli risultano piuttosto in posa troppo simmetrici rispetto alle composizioni successive, mentre nel bozzetto di proprietà degli eredi la composizione è più fresca e meno monotona. Si potrebbe ipotizzare che la composizione statica che rappresenta quasi un ritorno agli anni giovanili facesse parte degli accordi con la committenza forse per non distaccarsi troppo dall’altra grande tela del Martirio di Santa Eurosia presente nella Chiesa. Prendendo in esame i bozzetti di proprietà della famiglia si può vedere come le precedenti versioni dell’ Immacolata siano più dinamiche di quella del SS.mo Salvatore.




