- Tuffo nel vuoto e caduta sul costone roccioso per il giovane di Velletri, di origini marocchine
- Si trovava in compagnia di tre amici nella zona boscosa nota come “l’Alberone”, un’area già teatro di incidenti simili in passato.
di Emma Pulicati
Genzano (Rm) – Secondo quanto riportato il giovane, mentre passava un piacevole pomeriggio a lago di Nemi con tre suoi amici, si sarebbe tuffato da un albero, rimanendo ferito.
Secondo le prime ricostruzioni il ragazzo, residente a Velletri, avrebbe utilizzato una corda legata ad un albero per darsi lo slancio pensando di finire in acqua; purtroppo, sarebbe atterrato sul terreno roccioso provocandosi diverse fratture alle gambe, una contusione al viso e altre ferite varie sul corpo.



I soccorsi sono stati tempestivi ma complessi. Il personale del 118 di Velletri ha prestato le prime cure, mentre i Vigili del Fuoco, con il supporto del nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) di Roma, hanno effettuato il recupero dal dirupo. L’elisoccorso è atterrato al campo sportivo di Genzano, da dove il ragazzo è stato trasportato in codice rosso al Policlinico Gemelli di Roma. Fortunatamente, non è in pericolo di vita, ma la prognosi resta riservata.
Sul posto sono intervenuti anche la comandante della Polizia Locale di Genzano, Monica Palladinelli, i Carabinieri, la Polizia di Stato e i familiari del giovane, visibilmente scossi. Presenti anche il sindaco Carlo Zoccolotti e l’assessore all’ambiente Roberto Silvestrini, che hanno espresso preoccupazione per la pericolosità della zona, spesso frequentata da giovani che si cimentano in tuffi rischiosi.
L’incidente riaccende i riflettori sulla sicurezza delle aree naturali del lago di Nemi, dove da anni si verificano episodi simili. Nonostante i divieti e gli appelli alla prudenza, l’attrattiva di questi luoghi continua a spingere molti ragazzi a sfidare la sorte.
⚠️ Precedenti e raccomandazioni
La zona è particolarmente frequentata dai giovani, soprattutto con pratiche improvvisate come il tuffo con la corda: già nel recente passato si è verificato un altro incidente fatale sempre nello stesso tratto roccioso, a dimostrazione delle insidie legate ai tuffi in zone non attrezzate .
Si raccomanda la massima prudenza: evitare tuffi da alture, zattere fai-da-te o corde improvvisate, e prediligere aree balneari sorvegliate, per prevenire tragici incidenti.




