14 Dicembre 2025

Inceneritore: Albano approva l’Inchiesta Pubblica, Fronte Comune

  • Cresce l’opposizione al termovalorizzatore di Santa Palomba, con il Comune di Albano Laziale che si unisce ufficialmente alla richiesta di un’inchiesta pubblica
  • La soglia di 50.000 residenti richiedenti è già stata superata, rendendo obbligatoria l’attivazione del procedimento.
  • Il sindaco di Albano contesta i tempi ristretti previsti per le verifiche e chiede una proroga. Le associazioni locali sottolineano l’importanza dell’inchiesta pubblica per valutare l’impatto dell’impianto sul territorio e sulla salute dei cittadini

di Mario Dal Monte


Roma, 27 agosto 2025 – La delibera, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Albano nella seduta straordinaria del 25 agosto, rafforza il movimento di protesta dei comuni limitrofi, già avviato da Ardea e presto seguito da Pomezia il 28 agosto.

L’inchiesta pubblica, richiesta ai sensi dell’articolo 24-bis del Decreto Legislativo 152/2006, nasce dalla volontà di garantire un’analisi approfondita e partecipata sull’impatto del progetto di Acea, destinato a trattare 600.000 tonnellate di rifiuti annuali. La delibera, votata da tutti i 18 consiglieri presenti, supera la soglia dei 50.000 residenti necessari per rendere obbligatoria l’attivazione del procedimento, considerando anche il supporto di Ardea e Pomezia.

L’inchiesta offrirà 90 giorni per raccogliere osservazioni, permettendo a cittadini, associazioni e enti locali di evidenziare eventuali incompatibilità ambientali e sanitarie. Il sindaco Massimiliano Borelli ha dichiarato: “Neanche l’estate ci ha fermato nella lotta contro una scelta che non condividiamo. Con questa inchiesta vogliamo chiarezza e accesso completo alla documentazione, contestando i soli 20 giorni concessi da Gualtieri per le verifiche, un tempo insufficiente per un’istruttoria seria.

Borelli ha anche annunciato la partecipazione di Albano al Tavolo Tecnico regionale per l’area a elevato rischio ambientale di Roncigliano, un ulteriore ostacolo potenziale al progetto.

La mossa di Albano si affianca alla richiesta di proroga dei termini per l’integrazione della documentazione, già avanzata dai sindaci dei comuni coinvolti, e alla crescente mobilitazione popolare.

Rete Tutela Roma Sud ha definito l’iniziativa “un assedio istituzionale e democratico”, sottolineando come l’inchiesta possa rallentare l’iter autorizzativo avviato con le ordinanze di Gualtieri dell’8 agosto.

Castel Gandolfo e altri comuni dei Castelli Romani sono pronti a seguire l’esempio nelle prossime settimane, consolidando un fronte compatto.

L’inchiesta pubblica rappresenta una sfida diretta all’accelerazione imposta da Gualtieri, che punta a rispettare le scadenze del Giubileo 2025.

Le amministrazioni locali temono che l’impianto, situato in una zona già compromessa ambientalmente, possa aggravare problemi di salute e qualità della vita. La comunità di Albano, unita nel voto consiliare, guarda con speranza a questa opportunità di partecipazione, mentre il dibattito sull’opportunità del termovalorizzatore continua a infiammare il territorio

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