Sta iniziando la conversione in Case della Comunità di alcune strutture ospedaliere presenti sul territorio Asl Roma 6. Un processo che per essere completato richiede vari passaggi
Roma, 25 ott. – Le Case della Comunità (CdC) sono le nuove strutture socio-sanitarie che entreranno a far parte del Servizio Sanitario Nazionale. Le Case della Comunità, previste già dal PNRR del 2021, sono descritte nel DM 77 del 23 maggio 2022. La Casa della Comunità prevede un modello di intervento multidisciplinare e al suo interno si troveranno équipe multiprofessionali composte da Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Specialisti Ambulatoriali, Infermieri e Psicologi.
Il Direttore Sanitario Dottor Vincenzo La Regina è attento a seguire passo dopo passo questo passaggio: “Sia il PNRR che il DM77 lanciano una sfida – ha dichiarato La Regina – che va colta e da cui emerge senza alcun dubbio e in maniera importante quanto il capitale umano rappresenti l’elemento centrale del successo o meno di questa sfida. La Direzione Strategica Asl Roma 6, assume la responsabilità di guidare questi processi innovativi che stanno all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Decreto Ministeriale 77 e che trovano la nostra massima condivisione con il Middle management e il personale dell’azienda. Questa è per noi un’occasione importante per posizionare una leadership dal basso diffusa e condivisa perché siamo convinti e consapevoli che il capitale umano sia una risorsa strategica e indispensabile per il successo futuro del mondo sanitario“.
Sul tema sono state poste alcune domande al Dottor Stefano Villani, Direttore f.f. del Dipartimento del Territorio: –
- Dottor Villani, nel territorio della Asl Roma 6 quante Case della Comunità sorgeranno? Quali sono pressapoco le tempistiche affinché siano operative? “Parliamo di 11 Case di Comunità nei sei Distretti della Asl Roma 6 che toccano i territori di Frascati, Albano Laziale, Ciampino, Pomezia, Velletri e Anzio. Strutture aperte 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, che offrono servizi sanitari e socio-sanitari di prossimità alla popolazione. Le Case della Comunità saranno operative entro il 31 dicembre del 2024“.
- Le case della Comunità dislocate tra i Castelli Romani e il litorale, saranno tutte uguali o ciascuna avrà una specifica caratteristica? Quali saranno i servizi e quale il grado di accessibilità ad essi? “Le Case di Comunità rispondono agli standard e dotazioni previste dal decreto del Ministero della Salute che definisce i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale (DM 77/2022). Tra gli obiettivi del Decreto si punta a migliorare accesso, qualità, efficienza e sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale. Tutto ciò, con un impatto anche sulla diffusione della Telemedicina”. – Quali servizi potranno trovare gli utenti e con che cadenza? Ci sarà una continuità assistenziale tale da soddisfare ciascun bacino d’utenza? “Troveranno tutti i servizi attualmente presenti nei distretti e nelle case della salute. Si sta valutando la possibilità di implementare alcuni ambulatori specialistici e altri servizi in particolar modo nei distretti carenti”.
- Cosa cambierà per i medici di base? “Oltre i benefici previsti dall’applicazione del Decreto Ministeriale, I Medici di Medicina generale che opereranno con le loro Unità di Cure Primarie (UCP) presso le Case di Comunità avranno il vantaggio di avere prossimi gli specialisti, l’ospedale di Comunità e i servizi tutti anche diagnostici”.