14 Dicembre 2025

Lazio, nascite in forte calo: -9,4% nei primi sette mesi del 2025

  • Crolla la natalità e cresce la quota di figli nati fuori dal matrimonio. L’indice di fecondità scende a 1,01 figli per donna

Di Luigi Alerti


Roma 24 ottobre 2025 – Il Lazio continua a fare i conti con un preoccupante calo delle nascite. Secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat relativi al periodo gennaio-luglio 2025, la regione ha registrato una diminuzione del 9,4% dei nuovi nati rispetto allo stesso periodo del 2024.

Un dato che conferma una tendenza ormai consolidata, in linea con il quadro nazionale ma con caratteristiche particolarmente marcate sul territorio laziale.

Il numero medio di figli per donna nel Lazio è sceso a 1,01, contro 1,12 dell’anno precedente. Una cifra ben al di sotto della soglia di ricambio generazionale (pari a 2,1 figli per donna) e che evidenzia come il fenomeno della denatalità stia assumendo proporzioni strutturali.


Le cause sono molteplici: precarietà lavorativa, difficoltà abitative, aumento del costo della vita e mancanza di servizi per l’infanzia rendono sempre più complesso per le giovani coppie scegliere di mettere al mondo un figlio.

Un altro dato significativo riguarda la struttura delle famiglie. Nel Lazio, il 50,6% dei bambini nasce da genitori non coniugati, una percentuale in lieve crescita e che conferma un profondo mutamento sociale e culturale. Il dato è in linea con la media del Centro Italia (49,6%), dove spiccano anche regioni come l’Umbria (50,7%).


Si tratta di una tendenza che riflette una nuova concezione di famiglia, sempre meno legata al vincolo matrimoniale e sempre più orientata a forme di convivenza o genitorialità condivisa.

A trainare i numeri assoluti resta Roma, che concentra la gran parte delle nascite regionali. Tuttavia, anche nella Capitale si registra un calo significativo, mentre le province di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo mostrano dinamiche analoghe o persino più accentuate. Le aree interne e i piccoli centri, già colpiti dallo spopolamento, vedono ridursi ulteriormente la popolazione giovane.

Il calo della natalità nel Lazio non è solo un fenomeno demografico, ma un tema economico e sociale cruciale. Una popolazione che invecchia rapidamente comporta minori risorse umane, squilibri nel mercato del lavoro e una crescente pressione sui sistemi di welfare e sanità.


Gli esperti sottolineano la necessità di politiche familiari più incisive, capaci di sostenere concretamente chi decide di avere figli: dagli incentivi economici ai servizi per la prima infanzia, passando per il sostegno alla parità di genere e alla conciliazione tra lavoro e vita privata.

Il quadro che emerge dai dati Istat invita a una riflessione profonda sul futuro del Lazio. La denatalità, ormai strutturale, rischia di incidere sul tessuto sociale e produttivo della regione. Invertire la tendenza richiederà non solo misure economiche, ma anche un cambio culturale: restituire fiducia, prospettive e stabilità alle nuove generazioni.

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