Inaugurazione nella suggestiva location della casa delle Culture e della Musica e poi i primi due spettacoli, da incantesimo, presso il Teatro Artemisio-Volontè
Velletri (Rm) – Anche quest’anno, come preannunciato, nelle splendide cornici della Casa della cultura e del Teatro Artemisio Gian Maria Volontè, sotto la direzione artistica di Patrizia Cavola, ha avuto inizio Paesaggi del Corpo- Festival Internazionale Danza Contemporanea.
Il Festival è realizzato dall’associazione culturale La Scatola dell’Arte, sotto la direzione artistica di Patrizia Cavola, con il contributo di MiC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, in collaborazione con Fondarc – Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura – Città di Velletri e con il patrocinio del Comune di Velletri. il 13 maggio, presso la sala degli affreschi della Casa della Cultura, si è svolto il primo appuntamento del festival che accompagnerà la città fino al 2 luglio.
La prima tappa è stata il Convegno Dance System – La danza e le sue fonti, organizzato da Tehatron 2.0. Un incontro tra artisti e tecnici del settore alla scoperta di nuove figure professionali nell’ambito della danza, del rapporto tra vita della scena e vita fuori, vita “reale”, guardando alle realtà europee e alle esperienze dei numerosi ospiti, anche internazionali.
Al termine del convegno i presenti si sono dati appuntamento alle ore 21 per le prime 2 esibizioni del Festival, questa volta, presso il teatro Artemisio.
“C’è vita su Venere” della Compagnia Abbondanza Bertoni: questo il titolo della prima performance. Un solo che ha messo in evidenza la differenza e le diversità del corpo, tra anatomia umana ed animale. Il senso più soggettivo del fisico femminile, nell’evolversi nell’età e nel tempo. Un viaggio su Venere dove la gravità è densa, dove nel suo lento andare, in una nevrotica vita consumista, il corpo si svelerà in un’ultima metamorfosi.
Dopo i meritati applausi era giunto il momento della Contemporary Dance Company con lo spettacolo dal titolo “Tu”, della regista e coreografa internazionale Alessia Gatta. Una riflessione sulla capacità umana di creare intrecci. Un’indagine coreografica sul modo in cui questa forma di intelligenza si incarna nei corpi e nella loro capacità di oltrepassare, o meno, la barriera dell’individualismo e della solitudine.
Entrambe le esibizioni sono state uno stupendo omaggio alla disarmante bellezza del corpo femminile. Corpi mostrati con la dolcezza, la forza, la muta energia che solo lo scarto comunicativo della danza sa offrire a chi guarda e decide o desidera, per una sera, di spogliarsi dagli abiti cuciti col filo della convenzionalità, per aprirsi alla purezza di una schiena nuda, immensa.
Il festival ha dunque acceso i motori e per più di due mesi aprirà le porte a tutti coloro che saranno interessati a scoprire una nuova forma d’arte, quella della Danza Contemporanea. Rimandiamo al sito www.paesaggidelcorpo.it per consultare tutte le tappe del festival.