- Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, è stato sfiduciato da 13 consiglieri comunali il 14 ottobre 2025, ponendo fine alla sua amministrazione.
- L’assessore regionale Giancarlo Righini ha commentato duramente la vicenda, citando gravi inefficienze nella gestione economico-finanziaria del Comune
di Bruno Trinca
Albano Laziale 16 ottobre 2025 – Con la firma di 13 consiglieri comunali, tra cui esponenti della maggioranza, si è conclusa la consiliatura del sindaco Massimiliano Borelli, in carica dal 2020.

La mozione di sfiducia, depositata il 14 ottobre davanti a un notaio, ha aperto la strada al commissariamento del Comune e a nuove elezioni previste per la primavera del 2026.
La crisi politica, maturata all’interno della stessa maggioranza, ha visto protagonisti consiglieri come Stefania Cavalieri, Umberto Gambucci e Matteo Santilli, insieme a membri della lista civica del vicesindaco Andreassi e quasi tutta l’opposizione. Una frattura profonda che ha reso impossibile la prosecuzione dell’attività amministrativa.
A commentare con durezza la vicenda è stato l’assessore regionale al Bilancio, Giancarlo Righini, che ha dichiarato:
“La sfiducia al Sindaco di Albano Laziale segna la conclusione di una stagione amministrativa caratterizzata da inefficienze e gravi carenze nella gestione economico-finanziaria del Comune. In particolare, come assessore al Bilancio della Regione Lazio, non posso non evidenziare la perdita di 6,7 milioni di euro di fondi pubblici destinati alla scuola innovativa di Piazza Zampetti, dovuta al mancato rispetto dei tempi e alla mancata produzione degli atti necessari”.

“A questo si aggiunge una gestione contabile confusa: un bilancio consuntivo approvato grazie al voto di soli 12 consiglieri, il mancato rispetto delle scadenze per il bilancio consolidato e la mancata presentazione del piano industriale della società partecipata Volsca con ripercussioni dirette sull’Ente e sui lavoratori.
Albano Laziale merita amministratori capaci di programmare e di utilizzare al meglio le risorse pubbliche, nel segno della trasparenza e della responsabilità”.
Secondo Righini, la gestione Borelli avrebbe compromesso importanti opportunità di investimento pubblico, con ricadute negative sul territorio e sulla comunità scolastica.
La situazione ad Albano Laziale resta tesa, con il Commissario Prefettizio chiamato a traghettare l’Ente fino alle prossime elezioni. Il dibattito politico è acceso, e la sfiducia ha già generato reazioni a catena nei Castelli Romani, dove si temono ripercussioni su altri equilibri locali.




