14 Dicembre 2025

Stop del Tar al Dimensionamento Scolastico: ‘non rispetta competenze regionali’

  • La consigliera regionale Eleonora Mattia: “La Sentenza sancisce il Fallimento delle Politiche della Destra
  • La sentenza è netta: sulla scuola non si taglia alla cieca e non si calpestano comunità, famiglie e studenti

di Bruno Trinca


Roma, 22 agosto 2025 – Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (Tar) ha emesso un nuovo pronunciamento che blocca il piano di dimensionamento scolastico regionale, accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di genitori contro l’accorpamento degli istituti comprensivi “Alberto Sordi” e “Giovanni Falcone” nel IV Municipio di Roma.

La sentenza, emessa nelle ultime ore, segna un ulteriore stop alle politiche scolastiche della Giunta regionale guidata da Francesco Rocca, alimentando il dibattito sulla gestione dell’istruzione nel Lazio.

La delibera regionale, approvata lo scorso dicembre per l’anno scolastico 2025/2026, prevedeva 23 accorpamenti di autonomie scolastiche in tutto il territorio, tra cui quello tra i due istituti romani. Tuttavia, il Tar ha dichiarato nulla la decisione, evidenziando una carenza di motivazioni adeguate e un’istruttoria incompleta.

I giudici hanno sottolineato che la Regione, discostandosi dal piano provinciale senza fornire giustificazioni chiare, non ha coinvolto pienamente le amministrazioni locali né ha garantito un percorso trasparente, violando i principi di collaborazione e sussidiarietà.

Questo nuovo stop segue la sentenza di luglio, che aveva già bloccato la soppressione dell’Istituto Comprensivo Carmine di Viterbo, anch’essa oggetto di ricorso da parte delle comunità locali.

Eleonora Mattia, consigliera regionale del Pd e membro della IX Commissione Istruzione e Diritto allo Studio, ha commentato duramente: “Questo nuovo stop del Tar al dimensionamento scolastico decreta il fallimento totale delle politiche scolastiche della destra nel Lazio.

Cittadine e cittadini comuni hanno fatto ricorso contro le delibere ‘taglia scuole’ della Giunta Rocca e hanno vinto, dimostrando che le scelte calate dall’alto, senza ascolto dei territori, sono insostenibili.

La situazione attuale vede la Regione al lavoro per valutare le implicazioni della sentenza.

Fonti istituzionali hanno lasciato intendere che si potrebbe procedere con un’impugnazione al Consiglio di Stato, come accaduto in passato per altri casi, cercando una sospensiva.

Tuttavia, gli accorpamenti già approvati restano validi, mentre le linee guida per il 2026/2027, che non prevedono ulteriori tagli di autonomie, sono confermate.

Nel IV Municipio, l’assessora alla Scuola Annarita Leobruni ha definito la decisione “una vittoria storica”, celebrando l’impegno delle 230 famiglie che hanno sostenuto il ricorso. Le proteste dei genitori e degli studenti, supportate da associazioni come la Rete degli Studenti Medi, continuano a premere per un ripensamento del piano.

Mattia ha invitato la Giunta Rocca a fare un passo indietro, rivedendo il dimensionamento sulla base delle reali esigenze di studenti, insegnanti e comunità scolastiche. Con l’inizio dell’anno scolastico alle porte, la tensione rimane alta, e il futuro della rete scolastica laziale appare ancora in bilico, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari e politici.

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