- I giudici del Tribunale di Velletri hanno assolto la ditta Leoni, concessionaria dei tagli del bosco ceduo del Monte Artemisio, finita sotto processo per peculato
- La ditta è stata assolta ai sensi dell’articolo 530 del codice di procedura penale comma 2, perché il fatto non sussiste
di Eugenio Siracusa
Velletri 29 ottobre 2025 – In sostanza il comma 2 dell’articolo 530 viene applicato dai giudici quando le prove presentate dall’accusa sono insufficienti o contraddittorie, non riuscendo a dimostrare la colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio.
Questa formula di assoluzione è una conseguenza diretta della presunzione di innocenza e viene pronunciata se le prove non consentono di accertare la responsabilità dell’imputato.

Finisce in questo modo la vicenda iniziata con un esposto presentato dall’ex consigliere Carlo Quaglia sull’abbattimento improprio di 332 alberi, da parte della ditta a cui è stata data in concessione la gestione del patrimonio silvo-culturale del Monte Artemisio.
Il processo aveva avuto inizio il 12 marzo del 2024 e si è concluso ieri pomeriggio, con l’assoluzione pronunciata dal collegio giudicante composto dai giudici Annibaldi, Barbato e De Angelis, che hanno respinto la richiesta di condanna di 1 anno e 4 mesi avanzata dal Pm Cassiani, nei confronti della ditta.
In aula presente l’avvocato della ditta Leoni, Francesco Caroleo Grimaldi e l’avvocato del comune di Velletri, Loredana Mollica, che si è costituito parte civile nel procedimento e il dirigente del Comune di Velletri, Paolo Candidi.
Nel corso delle udienze sono stati ascoltati l’ex vigile urbano ed addetto al controllo boschivo Alberto Bartoli, all’epoca dei fatti guadiaboschi, il collaudatore, agronomo Burchielli, i titolari della ditta Leoni, aggiudicataria dell’appalto decennale, l’agronomo Dezi, il dirigente comunale Paolo Candidi, oltre che Carlo Quaglia.
Caduta, quindi, l’accusa di peculato a carico della ditta che, secondo la Procura, avrebbe tagliato molti più alberi rispetto a quelli indicati nei capitolati “appropriandosi complessivamente di 332 alberi di castagno illecitamente tagliati e prelevati presso le sezioni boschive Costa dei Rossi 28/B, Costa dei Rossi 29/B e Acqua Palomba 24/A” nel periodo tra il 21 aprile 2021 e il 22 febbraio 2022.” come ebbe a rilevare il PM.
A seguito dell’esposto dell’ex consigliere Quaglia tutta l’attività e i riscontri, vennero fatti dagli uffici comunali insieme alla Guardia di Finanza, il Comune emise anche una ordinanza sospensiva, poi revocata e furono introdotte delle prescrizioni.

Tra 90 giorni ci sarà il deposito della sentenza e solo allora si potrà capire se la Procura intenderà fare appello oppure no. Stesso discorso dicasi per il Comune di Velletri.
Il Sindaco Ascanio Cascella da noi interpellato ha affermato “Dobbiamo attendere le motivazioni, se dovessero essere censurabili potremmo verificare l’ipotesi di ricorrere in appello solo per la parte civilistica, ovvero per la richiesta del risarcimento del danno. Se ci saranno motivi validi presenteremo impugnazione, per la parte penale solo la Procura può presentare appello, vedremo cosa deciderà”.
In merito alle attività attuali sul monte Artemisio il primo cittadino ha affermato “Abbiamo introdotto anche elementi di controllo, c’è un nostro funzionario del comune che fa i sopralluoghi e controlla i lavori, dal settore non mi risultano evidenze tali di comportamenti negligenti.”




