14 Dicembre 2025

Taglio dell’Irpef per il ceto medio, il governo punta sull’aliquota al 33%

  • Manovra d’autunno: ecco quanto potresti guadagnare in più dal 2026

di Luigi Alerti


Roma 11 agosto 2025 – La nuova manovra che il governo Meloni vuole approvare in autunno ha un obiettivo chiaro: dare più soldi in tasca al ceto medio. Come? Riducendo l’aliquota Irpef intermedia dal 35% al 33% e, forse, allargando lo scaglione fino a 60.000 euro di reddito annuo.

Come funziona oggi l’Irpef

  • 23%: fino a 28.000 €
  • 35%: da 28.001 € a 50.000 €
  • 43%: oltre 50.000 €

Con la riforma, per la fascia intermedia si passerebbe al 33%, cioè 2 punti percentuali in meno di tasse su quella parte di reddito.

Negli ultimi anni il governo ha concentrato gli sforzi fiscali soprattutto sui redditi più bassi, con tagli al cuneo contributivo e riduzioni dell’Irpef. Ora l’attenzione si sposta sulla fascia di popolazione che, pur non essendo in difficoltà estrema, ha visto erodere progressivamente il proprio potere d’acquisto: il ceto medio.


Esempi di guadagno (valori arrotondati, calcolo su un single senza altre detrazioni)

  • Reddito annuo 30.000 €
    Oggi paga 700 € di tasse sulla parte tra 28.000 e 30.000 € (35%).
    Con il nuovo sistema ne pagherebbe 660 € (33%).
    Risparmio annuo: ~40 €
  • Reddito annuo 40.000 €
    La parte tra 28.000 e 40.000 € è tassata oggi al 35%: 4.200 €.
    Con la nuova aliquota: 3.960 €.
    Risparmio annuo: ~240 €
  • Reddito annuo 50.000 €
    La parte tra 28.000 e 50.000 € oggi costa 7.700 € di tasse.
    Con il 33% scenderebbe a 7.260 €.
    Risparmio annuo: ~440 €
  • Reddito annuo 60.000 € (solo se lo scaglione sarà esteso)
    Oggi paga il 35% tra 28.000 e 50.000 € e il 43% oltre.
    Con la riforma, più reddito resterebbe al 33%, riducendo il carico di circa 1.500 € l’anno.

Perché il governo lo fa

  • Dare respiro alle famiglie che hanno visto crescere spese e tasse negli ultimi anni.
  • Incentivare i consumi interni.
  • Segnale politico verso un elettorato strategico in vista delle elezioni 2027.

Vantaggi stimati

  • Da 40 a 1.500 euro l’anno in più nelle tasche dei contribuenti con redditi tra 30.000 e 60.000 euro.
  • Costo totale: circa 4 miliardi di euro, cifra che scenderebbe se il taglio fosse limitato ai redditi entro 50.000 euro.

L’appoggio della maggioranza

L’intervento incontra un consenso trasversale tra i partiti di governo, con Fratelli d’Italia e Forza Italia in prima linea.
Maurizio Casasco, responsabile economico di FI, ha ribadito:

“In manovra dovrà esserci la riduzione dell’aliquota Irpef. È il cavallo di battaglia di FI. Il ceto medio si è caricato sulle spalle la maggior parte del gettito fiscale, è ora che abbia la doverosa attenzione”.

Obiettivo politico ed economico

Il taglio dell’aliquota al 33% è pensato come una boccata d’ossigeno per le famiglie e come segnale politico forte in vista delle elezioni.
Con un’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto e salari stagnanti, il governo punta a evitare che il ceto medio scivoli verso condizioni di disagio economico, rafforzando allo stesso tempo il consenso politico.

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