- Commercianti, artigiani e proprietari immobiliari uniti contro le delibere comunali: oltre 600 firme per la petizione che chiede il ritorno alla ZTL.
- L’azione legale contesta la legittimità degli atti amministrativi e solleva interrogativi sulla viabilità e sul futuro del centro storico.
di Milo De Filippis
Velletri 7 dicembre 2025 – La tensione tra l’amministrazione comunale di Velletri e i rappresentanti del mondo produttivo del centro storico raggiunge un nuovo apice.
Ventiquattro tra commercianti, artigiani, cittadini e proprietari di immobili hanno formalmente presentato un ricorso al Presidente della Repubblica contro le delibere che hanno istituito e esteso l’Area Pedonale Urbana (APU) in gran parte del cuore della città.

L’iniziativa, promossa da figure di spicco come l’ingegnere Gianni Cerini – esperto di mobilità e già assessore ai Trasporti – mira all’annullamento immediato degli atti contestati, accusati di grave irregolarità procedurali e sostanziali. La petizione correlata, lanciata nei mesi scorsi per revocare l’APU e reinstaurare la Zona a Traffico Limitato (ZTL), ha già superato la soglia delle 600 firme, segno di un malcontento diffuso che covava da tempo.
Le proteste, iniziate con manifestazioni silenziose durante eventi come la Festa dell’Uva e la Notte Bianca – caratterizzate da cartelli e slogan contro il Sindaco Ascanio Cascella e l’intero Consiglio comunale –, non hanno sortito l’incontro promesso dall’amministrazione, spingendo i cittadini a passare alle vie legali.
Le irregolarità contestate: un “difetto di attribuzione” che mina la legittimità. Al centro del ricorso vi sono quattro atti amministrativi specifici: la delibera di Giunta n. 101 del 25 maggio 2022 (eredità della precedente amministrazione guidata da Giovanni Pocci), l’ordinanza n. 210 del 31 maggio 2022 firmata dal dirigente del I Settore, e le più recenti delibere n. 184 del 4 agosto 2025 e n. 197 del 2 settembre 2025, approvate dalla Giunta Cascella.
Queste ultime hanno esteso l’APU a piazza Cairoli e al Corso della Repubblica, chiudendo definitivamente l’area al traffico veicolare in via permanente. “Gli atti sono nulli per difetto di attribuzione”, spiega Gianni Cerini, ingegnere specializzato in traffico, ex amministratore comunale e attuale esponente di Rinascita Veliterna e Noi Moderati.
“Non sono mai passati per il Consiglio comunale, l’unico organo deputato a deliberare sulle linee strategiche della viabilità, come previsto dalla normativa vigente. Lo stratagemma del ‘disciplinare’ non regge: l’APU richiede procedure complesse, studi di impatto e valutazioni approfondite, non delibere sommarie.”

Cerini, che gestì l’ufficio Trasporti del Comune per anni, sottolinea come l’istituzione dell’APU abbia ignorato i principi tecnici e legali. “Nel 2002, quando ero assessore, introducemmo la ZTL dopo un anno di analisi sui flussi di traffico, in collaborazione con esperti universitari e l’installazione di sensori. Quel piano prevedeva 9.100 posti auto intorno al centro storico, di cui circa 1.000 realizzati tra il 2002 e il 2004. Tutto fu discusso e approvato in Consiglio. Oggi, invece, si è proceduto in poche settimane, senza studi né garanzie.”
“Danni irreparabili” e speculazioni in agguatoL’APU, sostituendo la ZTL – che consentiva accessi orari dalle 7 alle 10 e dalle 14 alle 17, oltre al parcheggio nelle fasce di chiusura –, ha stravolto la routine del centro storico. Commercianti denunciano difficoltà nello scarico merci, reso “insostenibile” dall’orario H24 di pedonalizzazione, come evidenziato in un comunicato dei mesi scorsi.
Molti hanno investito in base alla ZTL, e ora affrontano una crisi aggravata: “Chi vuole vendere i locali è costretto a svendere, attirando speculatori non raccomandabili”, avverte Cerini. La mancanza di parcheggi – un diritto fondamentale alla mobilità – allontana i cittadini, soprattutto quelli extraurbani, spingendoli verso alternative commerciali periferiche.Le proteste, che durano da mesi, hanno incluso azioni “mute” per evitare sanzioni, ma il malcontento serpeggia anche sui social e nei gruppi locali, dove si lamentano verbali ingiustificati nonostante permessi APU rinnovati.
Cerini non risparmia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): “Si è persa l’occasione di completare il piano parcheggi con fondi europei. Invece di 400 posti dietro l’ospedale, si potevano realizzare 1.826 stalli in multipiano a piazza Donatori di Sangue, via Pia e ex Milleluci, preservando il verde. Soldi spesi male per piazza Cairoli – i cui risultati sono evidenti – e un mercato coperto che solleva dubbi sulla gestione futura.”
Il documento, trasmesso al Capo dello Stato, sarà girato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per valutazione, con richiesta di chiarimenti al Comune. Seguiranno controdeduzioni, per approdare al Consiglio di Stato per la decisione finale.
Un iter potenzialmente lungo, ma Cerini ha richiesto una sospensiva precauzionale: “Per danni irreparabili ai commercianti e proprietari. Il Ministero dovrà pronunciarsi rapidamente, riattivando la ZTL del 2002, l’unica soluzione legittima e funzionale”.
In tutte le città italiane, inclusa Roma, le ZTL regolano i centri storici con equilibrio tra pedonalizzazione e accessibilità. “Permetteva ai cittadini di passeggiare, ai commercianti di lavorare”, conclude Cerini. “L’APU, senza valutazioni, è un’involuzione tecnica e amministrativa. Per modifiche alla viabilità, come quelle previste in via Bruno Buozzi, serve un anno di studi affidati a professionisti o università, non improvvisazioni”.
L’amministrazione Cascella non ha ancora replicato ufficialmente al ricorso, ma la città attende mosse concrete. In ballo non solo la viabilità, ma il tessuto economico di Velletri: un centro storico vivo o un’area fantasma? La risposta, tra carte bollate e firme raccolte, potrebbe ridisegnare il futuro della comunità.




