- Sei casi confermati nella provincia di Latina di cui due gravi. Gli altri quattro rispondono positivamente alle cure
di Luigi Alerti
Roma 20 luglio 2025 – Del Virus ‘Febbre del Nilo Occidentale’ West Nile ne avevamo parlato come primi due casi esplosi in modo autoctono nella provincia di Latima. Oggi dobbiamo constatare che Il virus West Nile torna a preoccupare molto di più il Lazio intero.
Nella giornata di ieri è stato registrato il primo decesso legato a questa infezione nella regione. La vittima è una donna di 82 anni residente a Nerola, in provincia di Roma, che era stata ricoverata il 14 luglio scorso all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi (Latina). L’anziana presentava febbre alta e uno stato confusionale, sintomi che si sono aggravati nei giorni successivi fino al tragico epilogo.

Sei casi confermati, due gravi
Secondo quanto riferito dalla Regione Lazio, al momento ci sono altri sei casi confermati di infezione da virus West Nile, tutti localizzati nella provincia di Latina.
Due pazienti risultano in condizioni critiche, aggravate da patologie preesistenti, e sono attualmente ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Gli altri quattro pazienti, invece, stanno rispondendo positivamente alle cure e sono in fase di miglioramento clinico.
Il virus West Nile è una malattia infettiva trasmessa principalmente dalla puntura di zanzare del genere Culex, che si infettano pungendo uccelli portatori del virus e poi possono trasmetterlo all’uomo o ad altri mammiferi.
La malattia è endemica in diverse aree d’Italia e tende a manifestarsi soprattutto durante i mesi estivi, tra luglio e settembre, periodo di massima attività delle zanzare.
Nella maggior parte dei casi l’infezione da West Nile virus è asintomatica o si presenta con sintomi lievi simili a quelli di un’influenza: febbre, mal di testa, dolori muscolari e, talvolta, un’eruzione cutanea.
Tuttavia, in una piccola percentuale di pazienti – circa l’1% secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità – il virus può evolvere in una forma più grave, con complicanze neurologiche come encefalite o meningite. Il rischio aumenta soprattutto negli anziani e nelle persone con un sistema immunitario compromesso.
Nel 2024 il Lazio non aveva registrato casi gravi di West Nile, ma il virus è stato già responsabile di decine di infezioni in altre regioni italiane, in particolare nel Nord Italia, dove la sorveglianza veterinaria ha rilevato la circolazione del virus negli uccelli selvatici e nei cavalli.
Prevenzione: cosa fare
Le autorità sanitarie raccomandano la massima attenzione e invitano la popolazione ad adottare comportamenti di prevenzione, come:
- evitare ristagni d’acqua nei giardini e nei cortili per limitare la proliferazione delle zanzare;
- utilizzare repellenti cutanei;
- indossare abiti chiari e a maniche lunghe nelle ore serali;
- installare zanzariere alle finestre.
Il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Latina ha attivato il monitoraggio entomologico e veterinario per tracciare la diffusione del virus sul territorio. Le autorità regionali, inoltre, stanno valutando l’intensificazione della disinfestazione nei comuni maggiormente colpiti.
Il caso di Fondi riaccende i riflettori su un fenomeno che, a causa dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature, rischia di diventare sempre più frequente anche nelle regioni del Centro-Sud Italia.




