Si assentava dal lavoro per fare visite private presso l’abitazione di diversi clienti dove effettuava prestazioni sanitarie con l’utilizzo di farmaci e presidi medici sottratti nei vari reparti dell’ospedale ‘Riuniti’ di Anzio-Nettuno dove era impiegato come operatore socio-sanitario
di Luigi Alerti
Roma (Rm) – Un caso di peculato ha scosso l’Ospedale Riuniti di Anzio-Nettuno, dove un operatore socio sanitario di 59 anni è stato arrestato dai carabinieri per aver sottratto materiale medico dai reparti ospedalieri. L’uomo, impiegato presso la struttura sanitaria, si assentava dal lavoro per offrire prestazioni sanitarie domiciliari a vari clienti, utilizzando strumenti e medicinali rubati.
Le indagini condotte dai militari dell’Arma, durate due mesi, hanno permesso di raccogliere gravi elementi indiziari sulla condotta illecita del 59enne. L’uomo è stato fermato immediatamente dopo una prestazione sanitaria domiciliare, trovandolo in possesso di strumenti sanitari sottratti fraudolentemente.

La successiva perquisizione presso il suo domicilio ha portato alla scoperta di oltre 250 dispositivi e medicinali di uso esclusivo ospedaliero, accumulati per scopi personali o per potenziali utilizzi illeciti.
Il materiale sequestrato, dal peso complessivo di circa 65 chili, rappresenta una grave violazione delle norme e degli standard etici del settore sanitario.
Il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto, disponendo per l’uomo gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Questo caso solleva interrogativi sulla sicurezza e il controllo del materiale sanitario all’interno delle strutture ospedaliere, evidenziando la necessità di misure più rigorose per prevenire simili episodi.
La comunità locale e il personale sanitario sono rimasti profondamente colpiti dalla vicenda, che mette in luce l’importanza di tutelare l’integrità del sistema sanitario e garantire che le risorse siano utilizzate esclusivamente per il benessere dei pazienti.




