- La città divisa tra storia e devozione e strumentalizza il caso in ‘politica’
di Luigi Alerti
Velletri, 29 settembre 2025 — Si conclude con un altolà istituzionale la querelle che ha infiammato Velletri nelle ultime settimane: il Prefetto ha ufficialmente bloccato il cambio di denominazione di via Metabo in “Via Mariae”, deciso dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Ascanio Cascella.
Il provvedimento prefettizio arriva dopo una lunga serie di polemiche, interrogazioni consiliari e proteste civiche che hanno messo in discussione la legittimità e l’opportunità della scelta.
Tutto è iniziato con l’annuncio del sindaco Cascella, che in vista della proclamazione di Velletri come Civitas Mariae, aveva deliberato il cambio di nome della storica via Metabo — arteria centrale che collega Piazza Caduti sul Lavoro alla Cattedrale — in “Via Mariae”, come gesto simbolico di devozione mariana.
La decisione, tuttavia, è stata presa senza passare per la Commissione Toponomastica né coinvolgere il Consiglio Comunale, violando secondo molti il regolamento vigente.
Le reazioni: tra indignazione e difesa della memoria
Il Partito Democratico locale ha subito contestato la scelta, parlando di “decisione imposta dall’alto” e “mancanza di trasparenza e partecipazione”. Anche l’ex assessore Roberto Leoni ha definito l’atto “un errore politico arrogante”, sottolineando come via Metabo rappresenti un pezzo di identità cittadina: Metabo fu infatti l’ultimo re dei Volsci, popolo fondatore di Velletri.
Il gruppo AVS Velletri ha rincarato la dose, criticando la modalità unilaterale della delibera e la mancanza di confronto con la cittadinanza. Secondo AVS, si è persa un’occasione per rafforzare il sentimento comunitario attorno alla tradizione mariana, trasformando invece la questione in un atto divisivo.
Il Prefetto, preso atto delle contestazioni e delle possibili irregolarità procedurali, ha deciso di sospendere l’efficacia della delibera comunale, rimandando ogni decisione a un eventuale riesame da parte del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica.
Il provvedimento è stato accolto con favore dalle opposizioni e da molti cittadini, che chiedono ora un percorso partecipato per eventuali modifiche toponomastiche.
Il sindaco Cascella non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali dopo lo stop prefettizio. Intanto, via Metabo resta tale, almeno per ora. La vicenda ha acceso i riflettori su un tema spesso sottovalutato: il valore simbolico e identitario dei nomi delle strade, che raccontano la storia di una città e ne custodiscono la memoria.




