- Senza slogan né riflettori la piccola Associazione nata quasi per caso svolge un lavoro enorme e benefico di cui non si sente parlare
Comunicato Stampa
Ci sono notizie che non riempiono le prime pagine, non generano clamore, non conquistano i riflettori. Eppure meritano ascolto, perché raccontano l’essenza più autentica della solidarietà: quella che nasce dal basso, senza slogan né passerelle.
Storie che ricordano come il bene, quello vero, non abbia bisogno di amplificatori ma solo di persone che scelgono di agire.

L’associazione Spirito Libero – guidata dal motto: “Prima del diritto ad emigrare esiste il diritto di vivere con dignità nella propria Terra” – è una di queste realtà. Una piccola associazione, lontana dai grandi circuiti e dalle grandi raccolte fondi, nata quasi per caso: tutto inizia quando l’avvocato Francesco Petrocchi, in vacanza in Kenya con la sua famiglia, scopre il villaggio di Kokotoni, una comunità poverissima dove adulti e bambini affrontano una quotidianità segnata da privazioni.
Da quel viaggio prende forma un impegno che, nel tempo, si trasforma in un progetto strutturato.
Tornato in Italia, Petrocchi condivide l’esperienza con i suoi amici più stretti. La risposta è immediata: vogliono partecipare, contribuire, dare una mano concreta. Così nasce Spirito Libero, un’associazione che ha fatto della trasparenza la propria colonna portante. Qui non esistono sprechi, non esistono compensi, non esistono investimenti in immagine.
Le donazioni arrivano esclusivamente dagli associati e ogni euro raccolto viene destinato interamente ai progetti sul campo. Nel tempo sono stati realizzati interventi semplici ma determinanti:
- una scuola, che offre ai bambini di Kokotoni un’opportunità reale di futuro;
- un pozzo, che garantisce acqua potabile e migliora la qualità della vita dell’intero villaggio;
- spedizioni di vestiti, scarpe, giocattoli e beni essenziali, inviati via nave e distribuiti grazie alla collaborazione con la comunità religiosa locale.

Anche l’arrivo dell’ultimo carico, pochi giorni fa, è una fotografia perfetta dello spirito dell’associazione: nessun furgone, nessuna jeep a noleggio. Solo una moto caricata all’inverosimile, utilizzata per portare tutto alla comunità. Una scena che, nelle immagini e nei video ricevuti dagli associati, rivela la gioia luminosa dei bambini: un sorriso che ripaga, in un istante, mesi di lavoro e di raccolta.
Perché raccontare questa storia? Perché in tanti ripetono lo slogan “aiutiamoli a casa loro”, ma troppo spesso dopo le parole non c’è nulla. Spirito Libero dimostra invece che con poco si può fare molto, che una piccola goccia può davvero inumidire un terreno arido e far germogliare speranza.
Forse, se altri gruppi di persone decidessero di seguire questo esempio, tante comunità nel mondo potrebbero trovare un sostegno reale. Non servono grandi mezzi: servono volontà, coerenza e quella semplicità operosa che l’associazione Spirito Libero incarna ogni giorno, lontano dai riflettori ma vicino a chi ha davvero bisogno.




