14 Dicembre 2025

Agricoltura, 600 milioni da investire entro il 2027 in 35 interventi

«Con il complemento di programmazione per lo Sviluppo Rurale, la Regione Lazio traccia un solco decisivo verso lo sviluppo dell’agricoltura laziale»


di Redazione


Roma (Rm) – Alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida, del presidente Francesco Rocca e dell’assessore Giancarlo Righini, sono stati presentati i nuovi bandi europei del Csr.

600 milioni di euro per il sistema agroalimentare del Lazio nel periodo di programmazione 2023-2027, suddivisi in 35 interventi, da attivare attraverso bandi pubblici, dove sono contenute tutte le indicazioni operative che consentono ai potenziali beneficiari di comprendere le finalità dell’operazione, i requisiti e le condizioni da soddisfare, le procedure per l’accesso ai finanziamenti pubblici e le tempistiche da rispettare. È quanto previsto dal Complemento di programmazione per lo Sviluppo rurale della Regione Lazio per il periodo 2023-2027 (Csr), che contiene un pacchetto di interventi di politica agraria determinante per migliorare le prestazioni economiche, ambientali e sociali del sistema agroalimentare

«35 nuovi bandi destinati agli agricoltori laziali – commenta Il consigliere regionale Giulio Menegali Zelli Iacobuzi, presidente della commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio, – per un totale di 600 milioni di euro da investire nel periodo 2023/2027. Uno stanziamento di portata straordinaria che mira a rendere il settore agricolo laziale un punto di riferimento non solo a livello nazionale ma anche europeo. Oltre alla mole di finanziamenti messi in campo, il fulcro dell’azione è quello di dare un taglio netto alla burocrazia che spesso ritarda quel processo di sviluppo che, invece, va favorito e incentivato al fine di rendere competitive e solide le aziende agricole della nostra regione».

Il Csr Lazio è un documento di programmazione strategica pluriennale, dove sono sintetizzati i risultati di un accurato processo di analisi del contesto, con l’individuazione dei fabbisogni e la selezione delle scelte strategiche. Il documento è parte integrante del Piano strategico nazionale 2023-2027 della Politica agricola comune ed è il risultato di un’ampia consultazione che l’amministrazione regionale ha avuto con i portatori di interesse, avviata nella fase iniziale della programmazione e sistematicamente portata avanti, nell’ambito di tavoli di confronto istituzionali e nelle diverse occasioni di dialogo strutturato con le organizzazioni di rappresentanza e con gli stessi operatori, tramite frequenti incontri pubblici tenuti sull’intero territorio.

«Oltre a rendere maggiormente agevole l’accesso ai bandi dei potenziali beneficiari, il Csr è stato redatto tenendo conto dei fabbisogni del sistema agroalimentare laziale e delle priorità espresse dai portatori d’interesse. Una vera e propria azione partita dal basso, dal confronto con le imprese e con le associazioni di categoria. Il frutto di questo lavoro – prosegue il presidente Zelliè un progetto che guarda con ottimismo al futuro, ne sono una dimostrazione i 63 milioni stanziati per i giovani agricoltori, con l’obiettivo di raggiungere un adeguato ricambio generazionale».

«Particolare attenzione – spiega ancora – è stata rivolta verso la sostenibilità delle produzioni agricole, favorendo le pratiche e i metodi biologici anche per ridurre gli impatti ambientali. Per quanto riguarda gli allevamenti, 63 milioni sono destinati all’incremento del benessere degli animali allo scopo di migliorare la qualità dei prodotti alimentari. Sempre in quest’ottica, le imprese agricole beneficeranno di interventi per 166 milioni rivolti all’ammodernamento e all’innovazione. Sono state infine coinvolte nel Csr anche le zone rurali, mediante l’iniziativa Leader, volta a rafforzare il tessuto socio-economico con un approccio innovativo».

Con lo sviluppo rurale la Regione mette in campo una serie di iniziative che mirano a migliorare le condizioni di sostenibilità ambientale del sistema agroalimentare; assicurare uno sviluppo equilibrato dei territori, con particolare riferimento a quelli caratterizzati da svantaggi naturali e di altra natura; rafforzare la competitività del tessuto produttivo, attraverso agevolazioni per gli investimenti delle imprese; promuovere la conoscenza, l’innovazione, la formazione e il progresso tecnico nei territori rurali.

I bandi sono relativi a finanziamenti destinati a imprenditori agricoli e agroindustriali per investimenti strutturali nelle imprese agricole (54 milioni di euro), nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (30 milioni), prevenzione da calamità naturali (2 milioni), partecipazione a sistemi di qualità (994.000 euro) e promozione dei prodotti di qualità per 1,8 milioni).

«Con questo pacchetto di interventi – conclude il Presidente Zelli – l’amministrazione Rocca rimette definitivamente l’agricoltura al centro di una programmazione strategica pluriennale. Questo era ciò che le imprese e i lavoratori ci chiedevano e sono certo che i risultati non tarderanno ad arrivare».

Il Csr vale circa 880 milioni di euro che andranno spesi entro il 31 dicembre del 2027 – ha dichiarato a margine della riunione il responsabile del settore agroalimentare di AGCI, Alessio Ciaccasassicon un aumento significativo sia dei massimali, sia delle percentuali di contributi ammissibili da parte degli agricoltori della regione Lazio. La somma rilevante che viene messa a bando – ha sottolineato Ciaccasassi – è soprattutto il risultato di un processo di ascolto dei territori e di dialogo con le Associazioni di categoria.”

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