Abbiamo intervistato l’avvocato Clorinda Ricci, sempre rivolta al sociale e interessata al territorio. Le risposte alle nostre domande sono complete, esaustive e convincenti
Velletri (Rm) – Prima di entrare nel vivo del discorso sulla campagna elettorale, ci racconti qualcosa di lei
“Sono nata nel 1973 a Roma, ma ho vissuto un po’ ovunque, alternandomi tra i vari paesini d’origine della mia famiglia. Vengo quindi da una piccola realtà e conosco la vita del paese. Sin da giovane sentivo il bisogno, non solo di vedere al di là del piccolo paese, ma di fare qualcosa di più grande per aiutare gli altri. All’età di 10 anni infatti ho deciso di diventare avvocato. Ho fatto il liceo classico ad Anagni, in un collegio e ho poi iniziato il percorso universitario alla Sapienza. Sin da giovane ho sempre abbracciato le iniziative rivolte al sociale e questo mi dava gioia, perché una mia caratteristica è sempre stata quella di essere un po’ lo spirito del gruppo. Ho fatto mille lavori nella mia vita, non mi sono mai fermata e anzi mi sono sempre rimboccata le mani e fatto le cose in autonomia. Successivamente mi sono sposata e ho messo su famiglia. La maggior parte della gente dice che ho una grande energia e che sono molto solare e effettivamente mi riconosco in questa descrizione. Anche nelle grandi difficoltà trovo sempre il modo di riemergere e andare avanti”.
Perché ha deciso di entrare in politica e candidarsi?
“Premetto che non nasco politica e per un lungo periodo ho visto il percorso politico molto distante da me. Sono arrivata in questo territorio in un periodo storico difficile, quello della pandemia. In questi anni ho appoggiato prima l’associazione Mille Avvocati per la Costituzione, ideata da Lillo Massimiliano Musso, fondatore poi del partito di Forza del Popolo, che aiutava le persone che venivano sospese dal lavoro durante il periodo della pandemia. Sono poi entrata nell’associazione Avvocati Liberi, perché intanto Musso stava seguendo il percorso politico, che a me appunto non interessava. In questa nuova associazione, ho fatto parte della commissione tecnica dello sport negato ai minori. In questi anni ho portato avanti diverse battaglie, non per me stessa, ma per contribuire a un qualcosa di più grande, e l’ho fatto senza mai prendere qualcosa in cambio. Posso parlare di coerenza, perché l’ho dimostrata sul campo e la porto sempre con me.
In questi tre anni sono entrata anche all’interno della rete Essere Solari dei Castelli Romani, una rete di mutuo aiuto nata durante il periodo delle restrizioni, per aiutare le persone e farle sentire meno sole. La scorsa estate mi sono avvicinata di nuovo a Forza del Popolo, ho sposato alcune battaglie portate avanti dal partito e ho deciso così di tesserarmi. Finito il periodo della pandemia, ho pensato che non potessi fermarmi lì, a quell’aiuto e contributo dato mentre ero all’interno di quelle realtà. Quindi ho iniziato così spontaneamente, perché volevo aiutare gli altri. Ho saputo che ci sarebbero state le elezioni comunali e ci ho visto l’opportunità di poter trasmettere qualcosa agli altri e di dare una nuova veste al modo di fare politica. Ho visto l’opportunità di cambiare le cose, insieme, facendo rete. Penso che solo tramite le istituzioni si possano cambiare le cose e per arrivare alle istituzioni l’unico percorso possibile è quello della politica, e così ho deciso di candidarmi. Ho portato me stessa all’interno di questo nuovo percorso, così come sono. Una cosa che sento di dire a tal proposito è quella di non fermarsi davanti alla parola detta né all’immagine che si ha di fronte, ma di cercare di cogliere qualcosa che va al di là. Tutti abbiamo buone idee e bei progetti in mente, ed è importante cominciare a capire quello che la persona trasmette, quel qualcosa in più”.
Ha avuto modo in 4 anni di conoscere il territorio di Velletri, quali pensa siano le cose che l’amministrazione può migliorare a Velletri per tirare fuori il suo potenziale?
“Dico in primis che non bisogna guardare solo il potenziale del territorio ma anche il potenziale umano, quello che le persone hanno da offrire: qui ho potuto vedere la persona nella sua semplicità, nei suoi valori, nella sua capacità di adattamento rispetto a quella che è l’evoluzione che viviamo nell’era moderna. Qui ho trovato la possibilità di vivere diverse dimensioni, rispetto ad altre realtà vicine. C’è la possibilità di godersi il territorio in maniera totalmente diversa a mio parere, promuovendolo anche al di fuori. Proprio per questo la mia idea non è quella di continuare ad aprire fast food o mega centri commerciali, che al contrario ledono il territorio, ma l’idea è quella di blindare l’economia locale e farla rinascere.
È necessario fare un progetto senza divisioni territoriali: spesso ho notato qui la comune mentalità in cui si dividono campagna e centro storico, dove si dividono un quartiere dall’altro; la politica che intendo io è invece a 360 gradi. Per portare le persone a Velletri, sia cittadini sia turisti, in primis è necessario migliorare la questione dei parcheggi: rendiamo gratuiti quelli a pagamento, magari a fasce orarie e per quelli più lontani dal centro organizziamo delle navette che facciano raggiungere comodamente il centro storico. Voglio creare percorsi che integrino centro storico, campagna e montagna così da rivalutare la cultura contadina, mostrare tutte le bellezze del territorio e far rivivere le antiche arti e gli antichi mestieri. Sono a favore delle tecnologie e dell’innovazione, ma non si può perdere quello che è il tessuto sociale che da sempre ha caratterizzato il nostro paese.
Recuperiamo gli antichi mestieri, mettendoli all’interno di un circuito, di una passeggiata a cielo aperto e che permetta di rilanciare l’economia locale. Altro punto del mio programma è l’aiuto alle persone in difficoltà e soprattutto ai giovani che vogliono creare start up e aprire nuove attività: con un discorso di detassazione e con accordi con gli istituti di credito. Ho pensato che questa città potrebbe diventare una città per i giovani e con questo non intendo la città dello sballo, ma intendo dare un’alternativa ai giovani, per riavvicinarli alla loro terra d’origine affinché se ne innamorino.
Sarebbe bello creare un polo culturale, dove c’è un’offerta formativa che permetta ai giovani di tirare fuori il loro potenziale umano, dove coltivare le proprie passioni. L’idea è quasi quella di un college americano dove i ragazzi facciano aggregazione, stiano tra loro, dove possano ricevere una formazione e dove possano anche coltivare i propri talenti. Questo è uno dei miei sogni.
Poi ho pensato a come fare una politica diversa, in cui chi amministra non è scollato dal resto della cittadinanza. Ho pensato alla creazione di referendum cittadini popolari, così che sia la stessa comunità a proporre delle istanze e a presentare delle richieste. Penso ad una politica a portata di tutti. Altre cose che ho inserito nel mio programma è lo sportello per anziani, che permetta loro di ricevere un servizio alternativo a quello digitale, punti di ascolto per le donne vittime di abusi e violenze e un laboratorio del benessere che sensibilizzi all’ascolto di istruttori sportivi e nutrizionisti, che promuova la salute e la cura del corpo e la conoscenza di quest’ultimo.
Dal punto di vista della sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la campagna, ho inserito la presenza di una vigilanza notturna gestita dalla municipale. Ho poi inserito quello che è il Baratto Amministrativo, esistente dal 2014, ma non realizzabile se il Comune non lo approva, che vorrei utilizzare come alternativa al pagamento delle tasse per quei cittadini che sono in difficoltà. Ho proposto poi la creazione di una moneta complementare e reale, che venga usata internamente per blindare e preservare l’economia di Velletri. Infine ho inserito nel programma anche la tematica dello sport, in cui si inserisce sia il diritto di fare sport sia il diritto di scegliere quale attività sportiva si vuole fare. Io non faccio promesse perché non le vedo funzionali, però voglio concludere con un impegno personale: nel 2022 è stata approvata la legge di bilancio che ha previsto un aumento graduale per coloro che rivestono la carica di sindaco, con delle forbici percentuali diversificate a seconda della popolazione.
Per quanto riguarda il territorio di Velletri, che è nella fascia tra i 50 e i 100 mila abitanti, è prevista una percentuale del 45%. In un periodo di tagli ai servizi, con sconti anche sui diritti, per una questione sia di coerenza sia perché lo ritengo giusto, il mio impegno personale è questo: se dovessi divenire sindaco di Velletri quel 45% sarà devoluto alle famiglie del territorio in difficoltà”.
Quale messaggio vuole lasciare alla comunità?
“Oggi siamo tutti quanti chiamati a risvegliarci come esseri umani, a capire quali sono le nostre potenzialità e a metterle in pratica. Sperimentiamo il cambiamento, sperimentiamo noi stessi, mettiamoci a servizio della nostra crescita personale ma aiutiamo anche gli altri a fare uno slancio. Andiamo a scoprire la bellezza che tutti noi abbiamo e che può diventare in questo territorio il punto di partenza di una politica nuova e di una società virtuosa che possa essere d’esempio a livello nazionale. È la mia prima candidatura, è la prima volta che Forza del Popolo concorre alle comunali e questo è il messaggio che vogliamo inviare: un cambiamento vero, dove c’è il potenziamento e la messa in pratica dei valori e della bellezza degli esseri umani. Possiamo essere una scintilla che da Velletri si allarghi all’Italia”.