a cura di Carlo Zoccolotti
Genzano (Rm) – Con voto unanime Il Consiglio Comunale del 15 febbraio ha voluto conferire al fondatore di Libera e del Gruppo Abele questo riconoscimento in quanto, come esplicitato nella delibera, “don Ciotti, per la sua lunga e preziosa esperienza nella lotta alle vecchie e nuove povertà, a difesa dei più deboli ed emarginati e per il suo impegno nella difesa dei diritti e della legalità, ha compiuto atti concreti a tutela di valori fondanti e condivisi dalla comunità genzanese“. Per questi motivi con gioia torniamo ad ospitarlo a Genzano il 23 febbraio insieme a tante ragazze e ragazzi delle scuole del nostro territorio.
Il tema della Tradizionale Infiorata di Genzano del 2024 “sogniamo come una unica umanità. Ciascuno cresce solo se sognato” vuole stimolare la comunità a riflettere sulla relazione dell’agire individuale sulla dimensione collettiva in questi anni scanditi da guerre, pandemie e crisi climatiche che coinvolgono direttamente o indirettamente miliardi di esseri umani. Fenomeni di dimensione così estesa che, come dimostrato anche in recenti studi scientifici, posso condurre specie nei più giovani a un senso di inesorabilità degli eventi e di impossibilità di agire sul cambiamento.
Don Ciotti fin dalla gioventù ha dedicato la sua vita agli ultimi e agli emarginati, fondando nel 1974 il “Gruppo Abele”, associazione per il contrasto alle dipendenze, di supporto alle donne sfruttate e vittime di violenza, ai migranti, a uomini, donne e giovani ai margini della società e contribuendo alla creazione, nel 1995, di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” per la lotta alla criminalità organizzata e il sostegno alle famiglie delle vittime.
Esperienze concrete che dimostrano come tante, tantissime singole azioni coraggiose riescano a influire sui destini della collettività.
L’Infiorata 2024 vuole dare voce alle storie di chi “sognando come unica umanità” ha intrapreso un “percorso di incontro, dialogo, giustizia e pace. Sognare è vivere la speranza”, come ci ricorda Papa Francesco nella sua enciclica Fratelli Tutti. E la speranza, il sogno, ispira l’azione del singolo che costruisce un futuro migliore per la collettività.
“Ciascuno cresce solo se sognato”, sono le parole che ci ha donato Danilo Dolci, sociologo, poeta, educatore e attivista italiano della non-violenza con la sua poesia.
A cento anni dalla sua nascita lo celebriamo e raccontiamo le storie di impegno, a volte piccole ma fondamentali, di coloro che hanno contribuito a creare quel domani collettivo sognato per sé e per gli altri.
“C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.
C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato”.
Don Ciotti ha sognato gli altri, ha sognato una società migliore per i più fragili e così facendo ha educato e ispirato generazioni di uomini e donne a sognare a loro volta che una società diversa e più giusta è possibile se costruita su azioni concrete. Ha costruito reti di uomini e donne che in modo determinante insieme a lui stanno imparando a crescere e sognare insieme.