Fassa Bortolo e Comitato ‘Uniti per la salvaguardia dell’ambiente e della salute’

Coinvolti 27 Comuni e 400.000 abitanti nel territorio che si preoccupano delle eventuali conseguenze dell’ampliamento del cementificio di Artena


Lariano (Rm) – Mercoledì 11 Ottobre presso la sala giunta del comune di Lariano si è tenuto un importante incontro richiesto dai componenti del comitato “Uniti per la salvaguardia dell’ambiente e della salute” comitato sorto per contrastare il progetto di ampliamento autorizzato in data 30 Maggio 2023 dalla Regione Lazio del cementificio della Fassa Bortolo sito in Via Giulianello nel comune di Artena.

Per l’amministrazione comunale era presente il Sindaco Francesco Montecuollo e l’Assessore all’ambiente Fabrizio Ferrante Carrante nonché il Presidente del Consiglio Comunale di Lariano Natalino Ascenzi. Per il comitato presenti esponenti provenienti dal Comune di Cori tra cui il Consigliere Comunale con delega all’ambiente Aristide Proietti, dal Comune di Artena, dalla frazione di Giulianello, dal Comune di Rocca Massima, imprenditori agricoli, tecnici ed esperti del settore e la sig.ra Agostina Gilardo e Paolo Fiorini promotori del neo comitato cittadino di Lariano.

E’ stato Paolo Fiorini a porre alcune domande precise agli amministratori locali mettendo in evidenza che in sede di fase decisionale la precedente amministrazione comunale presieduta da Caliciotti di cui faceva parte anche l’attuale assessore all’Ambiente Ferrante Carrante non aveva partecipato alla conferenza dei servizi tenutasi nel 2018. Un fatto grave che ha contribuito a non tenere informati i cittadini.

In ogni modo tralasciate tutte le considerazioni in merito che invitiamo a leggere nelle osservazioni consegnate dal comitato di Lariano al Sindaco che pubblichiamo in altro articolo si invitavano i rappresentanti del comune di Lariano a sostenere il ricorso per una sospensiva della delibera approvata dalla Regione Lazio presentato avanti al Tar del Lazio dal comune di Cori.

Analoga richiesta con diverse considerazioni venivano presentate dai rappresentanti dei Comuni presenti in particolare sul mancato coinvolgimento dei cittadini lasciati all’oscuro e soprattutto sulla pericolosità dovuta all’aumento del traffico e aumento della produzione. Come abbiamo già avuto modo di dire nel nostro precedente articolo sull’argomento l’ampliamento del cementificio comporterebbe l’aumento di emissione di ossidi di azoto, monossido di carbonio e altre sostanze nocive che si generano nelle attività di combustione per la produzione di cemento, calce ed altri materiali. Il progetto infatti prevede la costruzione di due altoforni e 17 ciminiere che bruceranno per il 70% Biomasse derivanti da scarti del legno e per il 30% da materiali provenienti dal trattamento di rifiuti.

Secondo la nota dell’Arpa Lazio il raggio di azione da considerare è molto ampio, l’azienda deve definire un rigoroso piano di monitoraggio: “le norme di attuazione prevedono orientativamente un dominio spaziale di riferimento con lato dell’ordine di 20 km e suddiviso in celle quadrate con lato dell’ordine dei 250 m che sia, in ogni caso, di dimensioni tali da comprendere tutte le ricadute dovute all’esercizio dell’attività. Tenuto conto che alcune delle mappe contenute nel capitolo 8 dello studio mostrano che alcune ricadute sono esterne al dominio utilizzato, si evidenzia che la dimensione utilizzata non è sufficiente alla descrizione delle emissioni attuali dell’impianto”.

Facendo quindi riferimento alla nota dell’Arpa saranno coinvolti 27 comuni con un coinvolgimento di 391.000 abitanti. A quanto sembra dallo studio presentato dalla Fassa che dovrebbe coprire un raggio di 8 chilometri i comuni interessati alle ricadute sono solo sette. (Artena, Lariano, Colleferro Valmontone, Velletri, Cori, Rocca Massima). Altri comuni invece già da tempo si sono mossi il Comune di Cori, a giugno 2018, fa notare il Consigliere Comunale con delega all’ambiente del Comune di Cori   Aristide Proietti, aveva espresso già parere negativo all’aumento di produzione dell’impianto Fassa S.r.l. sul territorio comunale di Artena così da tutelare e preservare il patrimonio e la salute dei suoi cittadini

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