Nei Castelli Romani, la 58ª Giornata Mondiale della Pace ha visto la ‘speranza’ riflessa nella fede e nella preghiera
di Luigi Alerti
Frascati (Rm) – La celebrazione liturgica della Giornata Mondiale della Pace ha avuto quest’anno un sapore particolare per il momento tragico che stiamo vivendo comunitariamente ogni giorno.

Unione Comunitaria nei Castelli Romani
I comuni dei Castelli Romani hanno mostrato un forte senso di comunità, dimostrando che anche nelle piccole azioni quotidiane si può contribuire alla pace. La sindaca di Frascati, Francesca Sbardella, ha ribadito l’importanza dei gesti quotidiani nella costruzione di un futuro pacifico, ricordando che ogni cittadino ha un ruolo cruciale nella salvaguardia della “casa comune”.
Tra le celebrazioni, numerose e disseminate nel territorio puntiamo l’attenzione in m odo particolare a quella celebrata da Papa Francesco in San Pietro e quella celebrata a Frascati.
Cerimonia a Frascati
La Cattedrale di San Pietro a Frascati ha accolto fedeli e figure istituzionali del territorio per una Santa Messa officiata dal Vescovo Mons. Stefano Russo che ha voluto mantenere la tradizione, ormai arrivata alla 15ma edizione, inaugurata dal precedente vescovo di Velletri-Segni, Mons Apicella.
Presenti quasi tutti i sindaci e presidenti dei municipi di Roma Capitale il cui territorio è in tutto o in parte compreso in quello delle due diocesi Velletri-Segni e di Frascati, in persona o attraverso consiglieri/assessori da loro delegati.












Durante la cerimonia il Vescovo ha consegnato una pergamena contenente il messaggio di Papa Francesco proprio per la Giornata della Pace a testimonianza del coinvolgimento attivo delle autorità civili nel promuovere la pace e la solidarietà nel territorio. Le parole carismatiche del Vescovo hanno invitato tutti i presenti alla riflessione sulla “responsabilità personale nella costruzione della pace“.
- “Quando una persona ignora il proprio legame con il Padre, incomincia a covare il pensiero che le relazioni con gli altri possano essere governate da una logica di sfruttamento, dove il più forte pretende di avere il diritto di prevaricare sul più debole”.
Questa celebrazione ha rappresentato una luce di speranza e una chiamata all’azione per tutti i fedeli e non solo, dimostrando come la pace possa essere coltivata a partire dalle piccole comunità locali.


Il Messaggio di Papa Francesco
Papa Francesco, con il tema “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”, ha sottolineato l’importanza del perdono e della speranza per il nuovo anno. Questo richiamo alla tradizione giubilare giudaica invita tutti a riflettere sulle proprie azioni e sulla necessità di giustizia sociale e liberazione. La sua esortazione è stata di ascoltare il “grido disperato di aiuto” che proviene da molte parti del mondo, sottolineando una responsabilità collettiva verso il prossimo e l’ambiente.
Papa Francesco ha sottolineato anche la necessità di affrontare le disparità economiche e il trattamento disumano riservato ai migranti. Il Papa ha raccontato che il debito estero è diventato uno strumento di controllo, con governi e istituzioni finanziarie dei Paesi più ricchi sfruttando le risorse dei più poveri. Ha invitato a condonare tali debiti e a sviluppare un’architettura finanziaria nuova e più giusta.
La Celebrazione Liturgica
La Santa Messa nella Basilica di San Pietro, dove Papa Francesco ha ricordato che l’Anno Giubilare, che abbiamo iniziato, trae origine da un’antica tradizione giudaica. Questo evento ha sempre rappresentato un richiamo alla giustizia di Dio nell’uso della terra, nel possesso dei beni e nelle relazioni con il prossimo, specialmente con i più poveri e quelli caduti in disgrazia. Il Santo Padre ha esortato i fedeli a prendersi cura della vita ferita e a ridare dignità a ogni persona, richiamando a Maria la speranza per il nuovo anno.
Questa celebrazione ha rappresentato una luce di speranza e una chiamata all’azione per tutti. Il messaggio del Santo Padre, con il suo forte richiamo alla giustizia sociale e alla dignità umana, ispira non solo i fedeli, ma anche l’intera comunità globale a lavorare insieme per un futuro di pace e speranza.




