Dai fondi per il restauro al lungo percorso tecnico durato anni per il precario stato in cui versava lo strumento fino allo splendore dell’attuale ripristino
Velletri (Rm) – Sabato pomeriggio la nostra bella San Clemente ha vissuto un momento storico. E’ stata scritta un’ulteriore pagina del grande libro della sua vicenda: ci riferiamo alla tanto attesa inaugurazione del restauro del grande organo storico, posto alla sommità della cantoria proprio sopra la porta maggiore.



Il tutto è iniziato con la celebrazione della Santa Messa presieduta da Mons. Stefano Russo Vescovo diocesano, concelebrata con i canonici del Capitolo e con il Vescovo emerito Mons. Vincenzo Apicella sotto il cui episcopato sono iniziati i complessi lavori di restauro e recupero dell’importante strumento liturgico.

Dopo la Messa è stato presentato ai numerosi presenti, tra i quali anche il Sindaco Orlando Pocci il complesso intervento, curato da Michel Formentelli (figlio del noto organaro francese Barthelemy Formentelli). Prima di passare la parola al curatore del restauro sono intervenuti il Vescovo Russo che ha ripercorso il cammino che ha portato alla serata inaugurale, raccontando ai presenti con quali fondi si è potuto arrivare a raggiungere l’importante traguardo. L’arciprete della Cattedrale Mons. Paolo Picca, dopo aver richiamato il valore della musica sacra tradizionale messa da parte erroneamente dopo il Vaticano II, visibilmente commosso, ha ricordato gli anni della sua gioventù, quando da seminarista faceva parte della scola canthorum.



Un pensiero è andato al maestro Rodolfo Leoni, storico organista della cattedrale, e al basso Alfredo Colella che proprio dalla cantoria di San Clemente ha intrapreso la strada che lo ha portato sui palchi di mezza Europa. Nonostante il successo Colella ogni anno tornava a Velletri, per cantare il Salve Regina al ritorno dalla processione dell’immagine della Madonna delle Grazie.


Dopo lo straordinario concerto del maestro Daniele Rossi, il Vescovo emerito di Velletri – Segni Mons. Vincenzo Apicella nel suo intervento di saluto ha reso noto ai presenti che Papa Benedetto XVI nei suoi disposti testamentari ha lasciato 20.000 euro alla Diocesi.
Questo a dimostrazione se ancora ce ne fosse bisogno il suo profondo legame con la città di Velletri e la diocesi. Un legame iniziato quel 5 Aprile 1993, quando San Giovanni Paolo II, lo promuoveva al titolo suburbicario della nostra Diocesi resosi vacante per la scomparsa del Cardinale Sebastiano Baggio, trasferendolo dal titolo di Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone.

Da allora il futuro Benedetto XVI non è stato solo presente per presiedere le varie celebrazioni in occasione delle Feste della Madonna delle Grazie e di San Clemente, ma ha compiuto dei gesti tangibili della sua paterna sollecitudine per quella che ha sempre considerato la sua cattedrale. Come non ricordare nel 2001 in occasione del suo giubileo sacerdotale il restauro del pavimento del transetto di sinistra della Cattedrale proprio davanti al portale della sagrestia dove ha fatto realizzare una pregevole tarsia marmorea con il suo stemma, lavoro dei fratelli Mongardini.
Il dono dell’organo posto a destra dell’altare maggiore, di un prezioso calice per le concelebrazioni e dopo la sua elezione il dono di una delle tre copie originali della scultura ricevuta in dono per i suoi 80 anni fosse posta davanti la Cattedrale, personalmente inaugurata e benedetta il 23 Settembre 2007 giorno della sua vista da pastorale alla città e diocesi.
Insomma un pomeriggio quello di Sabato 15 aprile di quelli destinati ad essere ricordati nella storia.