- I Consiglieri Zeppieri e Zuccalà: “La regione chiarisca il parere positivo sull’inceneritore che ignora le criticità idriche dei Colli Albani”
a cura UIfficio Stampa
Roma 31 ottobre 2025 – Venerdì 31 ottobre, nel Consiglio regionale del Lazio, si è tornato a parlare dell’inceneritore di Roma Capitale previsto a Santa Palomba, sul bacino idrografico dei Castelli, nella zona al confine con i Comuni di Albano, Ardea e Pomezia.
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La Consigliera Alessandra Zeppieri e il Consigliere Adriano Zuccalà, attraverso una domanda a risposta immediata, hanno chiesto chiarezza sul parere favorevole rilasciato con la terza e ultima determina pubblicata in poco meno di un mese sull’impatto del progetto “Parco delle Risorse Circolari”.
Zeppieri e Zuccalà dichiarano: “La Regione si smentisce da sola: prima riconosce un’incompatibilità con la normativa di tutela idrica, poi la ignora pur citandola come riferimento formale. È un comportamento che solleva dubbi sulla coerenza amministrativa e sulla reale attenzione alla sostenibilità ambientale del progetto.”
Nella seduta di mercoledì prossimo, 5 novembre, avremo le risposte a queste contraddizioni continue e poco chiare.
La DGR 445/2009 vieta nuove captazioni, in attesa del censimento e dell’avvio del Catasto regionale delle utilizzazioni delle acque pubbliche, in quanto riconosce la grave compromissione del bacino idrico dei Colli Albani e mira a impedire l’aggravamento della crisi idrica e idrogeologica dell’area.
Non è chiaro, quindi come sia possibile dare parere favorevole ad un impianto di tali proporzioni in un territorio così fragile e così compromesso, come ammesso dalla stessa regione fin dal 2009.
L’inceneritore di Santa Palomba non è un progetto sostenibile, e il tempo, le indagini e le carte ci stanno dando ragione: è urgente bloccare questo scellerato progetto e tutelare il futuro dei territori e dei nostri giovani.
Per concludere, i due consiglieri affermano: “L’impianto di Santa Palomba, non è solo una questione ambientale, ma un banco di prova per la credibilità e la trasparenza della Regione Lazio. Servono chiarezza, coerenza e una visione realmente sostenibile, non decisioni contradditorie che rischiano di compromettere un territorio già fragile”.
Il dibattito resta dunque aperto, mentre si attendono ulteriori chiarimenti da parte della Regione Lazio e degli enti coinvolti sul percorso autorizzativo e sulla reale compatibilità de progetto ambientale di santa Palomba.




