- Sesta vittima confermata nel Lazio: donna 83enne di Pontinia, ospedale di Latina, pluripatologie concomitanti.
- Primo caso positivo a Roma, una donna senza collegamenti con il focolaio dell’Agro Pontino.
- Il virus continua a circolare, soprattutto in forma neuro-invasiva, con numerosi casi concentrati nell’area pontina.
di Bruno Trinca
Latina / Roma, 7 agosto 2025 – La Regione Lazio registra oggi la sesta vittima per West Nile Virus: si tratta di una donna di 83 anni originaria di Pontinia, morta all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Era ricoverata in terapia intensiva dal 24 luglio scorso e presentava pluripatologie concomitanti che hanno aggravato il decorso clinico.
Parallelamente, è stato riscontrato il primo caso di positività al virus nella capitale, diagnosticato allo Spallanzani di Roma. La paziente è una donna che non ha legami epidemiologici con l’Agro Pontino, principale focolaio della regione.
Il quadro complessivo nel Lazio
- Il bilancio delle vittime sale a sei nella regione, tutte anziane e affette da condizioni preesistenti gravi.
- Secondo dati recenti, i casi accertati di infezione da virus West Nile entrano nelle decine in tutta la regione, tra febbre e forme neuro-invasive, con la provincia di Latina particolarmente colpita (comuni come Aprilia, Cisterna, Fondi, Pontinia, Sezze e Sonnino).
Contesto e criticità
- L’Italia è attualmente il Paese europeo con il maggior numero di contagi da West Nile Virus, secondo l’ultimo report dell’ECDC.
- Il virus è trasmesso dalla zanzara Culex, che si infetta pungendo uccelli selvatici serbatoi del virus, poi trasmesso all’uomo. Le zone paludose come l’Agro Pontino rappresentano ambienti altamente a rischio.
- Gli esperti rassicurano: la situazione è sotto controllo e in linea con gli anni precedenti, ma richiede vigilanza costante, viste le condizioni di fragilità dei pazienti colpiti.
Misure e raccomandazioni in vigore
- Disinfestazioni programmate e straordinarie nelle aree colpite dell’Agro Pontino, con interventi larvicidi e adulticidi, soprattutto in zone rurali identificate dalle Asl.
- Il sistema sanitario regionale attiva sorveglianza integrata (One Health), che include controllo delle zanzare, screening di sangue e trapianti, e monitoraggi entomologici.




