L’ambasciatore Bruno Scapini ha promosso la costituzione di un Comitato ‘Italia Neutrale’ per promuovere il principio di neutralità e raccogliere in sei mesi le 50mila firme necessarie per il progetto di legge
Comunicato Stampa
Roma (Rm) 14 aprile 2025 – «L’Italia deve diventare neutrale». Questa la strada che deve percorrere l’Italia, secondo l’ambasciatore Bruno Scapini, intervenuto il 6 aprile all’incontro sul tema “La sovranità tra disfattismo interno e condizionalità estere – come raggiungere l’indipendenza” presso la sezione DSP “Enrico Mattei” di Ostia (Roma).

«L’unico modo per tutelarci dal rischio di un’ecatombe nucleare, ma soprattutto per recuperare il ruolo di libertà e di sovranità popolare del nostro Paese, è quello d’introdurre nella nostra Costituzione il principio dello status di neutralità permanente e attiva, riconosciuta dal diritto internazionale.

“La soluzione in questo momento di grande incertezza – continua Scapini – è quella di un impegno individuale per la coesistenza pacifica, a difesa dell’articolo 11 della nostra Costituzione, che ripudia la guerra e sostiene le trattative di pace come soluzione dei conflitti internazionali. Vogliamo uno status di neutralità permanente pari a quello di Paesi come Austria e Irlanda: questo consentirebbe di dichiarare che il popolo italiano ha deciso per la neutralità e, quindi, chiede di uscire dal Trattato Atlantico».
In Italia la via costituzionale è garantita dall’articolo 71, che prevede la possibilità di una proposta di legge di iniziativa popolare, proposta che deve essere poi approvata dal Parlamento.
A tal fine, su iniziativa dell’ambasciatore, si è costituito in questi giorni il comitato “Italia Neutrale” per promuovere il principio di neutralità e raccogliere in sei mesi le 50mila firme necessarie a proporre il progetto di legge al Presidente di una delle Camere.
Bruno Scapini, che è stato candidato con Democrazia Sovrana Popolare alle elezioni europee del 2024, ha ricoperto numerosi incarichi presso il Ministero degli Affari Esteri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, come capo dipartimento degli Italiani nel Mondo. Nella sua lunga carriera diplomatica ha rivestito ruoli di primo piano in numerosi consolati e ambasciate fino a diventare, da ultimo, Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica di Armenia.




