Tatiana Caponera, ragazza veliterna, è entrata nel team di post-produzione del film “Head Shot”
Velletri (Rm) – Oltre a parlare della pellicola prossima ad uscire, conosciamo un po’ meglio Tatiana
“Come è nata la tua passione per il settore?”
“Fin da quando ero piccola ho sempre amato questo mondo, ho iniziato come cantautrice, e devo ringraziare Mario Achilli, che aveva lo studio a Velletri ed è stato d’ispirazione per me. Quando uscivo da scuola andavo da lui e, con il tempo, ho iniziato a lavorare nel “Sound Design”, partendo da corsi di formazione specifici e composizioni varie, con il Dipartimento di “Music Composition per cinema e videogames, fino ad arrivare a lavorare con il team di “Studio 256.it”.”
“Quali sono le difficoltà principali che riscontri nel tuo lavoro?”
“Beh, chiaramente la difficoltà più grande è il dover fare sempre qualcosa di nuovo e diverso, ma allo stesso tempo è la parte più divertente, perché crei sempr4e qualcosa di innovativo. Puoi partire, ad esempio, da suoni di natura organica come frigoriferi, ed arrivare poi a suoni sintetici, come quelli di un’astronave. Insomma, il bello è proprio la soddisfazione di creare sempre qualcosa di innovativo e mai uguale alle produzioni precedenti.”
“Ti sei mai occupata di lavori nell’ambito cinematografico su Velletri?”
“Si, ho partecipato a quattro corti riguardanti il campione paraolimpico veliterno, e devo dire che il mio desiderio è quello di creare una squadra che si occupi di questo settore essendo, inoltre, ancora poco conosciuto.”
“Chi sono stati i tuoi primi sostenitori?”
“Sicuramente la mia famiglia, mi hanno incoraggiata e sostenuta dal primo giorno ma, insieme ai miei amici, sono i primi critici che cercano sempre di tenermi con i piedi per terra.”
“Qual è stata la tua più grande soddisfazione?”
“Devo dire che ogni lavoro per me è una soddisfazione, in particolare, per quanto riguarda il film in uscita, è stato emozionante vedere come il regista ha riconosciuto e distinto ogni personaggio solamente dal suono creato da me. Inoltre, anche amici, familiari e conoscenti, sono stati così tanto perseguitati da me che hanno finito per prestare più attenzione ai suoni che ai film stessi a cui assistevano. I miei amici mi dicono sempre che sto sempre rinchiusa nella mia “BAT-CAVERNA”.
“Avendo intrapreso la strada del “Sound Design”, hai abbandonato la tua passione per il canto?”
“Assolutamente no, continuo a scrivere e cantare. Infatti, ormai, il “Sound Design” fa parte anche delle colonne sonore; perciò, non trattandosi più solo di suoni, lavoro sia con le tecniche che con la musica, proprio perché, di solito, chi si occupa del “Sound”, lavora anche nella creazione della colonna sonora.”
“Lavorerai ancora nel settore? Se sì, hai già proposte o progetti prefissati?”
“Certamente continuerò ad occuparmi di questo settore, continuando a coltivare la mia passione, accetterò nuove sfide che mi porteranno, sicuramente, nuove soddisfazioni. Fino ad ora non ho mai rifiutato nessuna proposta e, addirittura, mi capita di creare nuovi suoni o dei pezzi particolari, come arrangiamenti di cover, che potrò utilizzare in futuro.”
“Come ti è stato proposto di partecipare al film “Head Shot” e qual è la trama?”
“In realtà, è stata una vera e propria sorpresa, infatti il team di “Studio 256.it”, senza preavviso mi ha presentato il progetto dicendomi che facevo già parte della post-produzione della pellicola. La trama è molto avvincente: un gruppo di ragazzi partecipa ad un gioco di ruolo, “Head Shot”, ispirato ad un videogioco, ma nella realtà. Durante la partita, i giovani sono muniti di fucili ad aria compressa, ma presto capiscono che non era solo un gioco: fra di loro c’era un assassino. I protagonisti dovranno sopravvivere. Insomma, lascio il resto alla vostra visione del film, non posso dire altro ma vi assicuro che gli effetti sonori avranno una grande importanza!”