Velletri, ad un anno circa dall’inizio dei lavori per la ‘riqualificazione del centro’ i disservizi e le contestazioni alla gestione sono sempre più in aumento. Il Consigliere Mauro Leoni, dopo la mozione presentata in Comune, con tutta la sua naturale veemenza espone al nostro giornale le sue considerazioni
di Daniele Favale
Velletri (Rm) – Il Consigliere Comunale di Velletri, Mauro Leoni, non le manda a dire e interviene con fermezza sulla gestione dei lavori pubblici in città. In una dichiarazione dai toni critici, egli esprime il suo disappunto per lo stato attuale dei cantieri e per le scelte dell’amministrazione comunale.
Secondo il consigliere, i lavori procedono a rilento, creando disagi per i cittadini e mettendo in luce carenze nella pianificazione e nell’esecuzione degli interventi. Leoni ha esordito dicendo: “Sono un Consigliere Comunale e come tale devo assolutamente rappresentare i cittadini che hanno scritto Mauro Leoni sulla scheda. Il dovere è quello di essere costruttivo sulle cose che non vanno”.

“Mi sono confrontato con i miei colleghi e ne abbiamo discusso ma ho anche visto con i miei occhi quello che sta succedendo alla città di Velletri e ho fatto un video (sui social). La mia riflessione nasce da una foto pubblica a tutti e siccome di manifestazioni ne ho fatte tante, soprattutto per rivalutare il centro storico, credo sia giusto esprimere ciò che penso.
Come amministrazione noi (PD, ndr) abbiamo governato dal 2018 al 2023, o meglio io ho fatto da Consigliere che è organo di controllo, e già allora rompevo le <<scatole>> alla mia colazione in maniera sempre garbata come ora. A me interessa la città ed il bene della comunità e che Velletri torni ad essere stella polare di un contesto dei Castelli Romani.
Qualcuno dirà, ma se ci sono tutte queste criticità perché non lo avete fatto voi prima? Sono d’accordo, ma io non faccio dietrologia perché se la facessi verrebbero fuori tantissime cose. Soprattutto nel 1997 vado a vedere chi ha fatto il piano regolatore nuovo e come ha gestito le aree commerciali e direzionali. Se in quel piano il centro storico era il punto focale e lo sviluppo del commercio lo stesso, in questo momento non staremmo parlando di desertificazione del centro storico stesso. Parlavamo di nuove aree di sviluppo. Basti guardare l’azione fatta su Viale Oberdan con il ricongiungimento del Campo Sportivo che oggi è diventato un anello di congiunzione.
Governare significa programmare e discutere. Allora torno alla domanda, noi abbiamo governato dal 2018 ed il primo bilancio è stato fatto contro mille vicissitudini. Diciamo che siamo entrati a pieno ritmo nel 2019, dopodiché c’è stata la pandemia. Quei due anni sono stati difficoltosi al massimo, quindi che abbiamo governato con una situazione del genere? Qui si dimenticano tante cose, ma ti dico che abbiamo governato bene perché abbiamo messo in atto tutte le linee programmatiche per la rigenerazione urbana, in particolare del centro storico.

Avevamo previsto tutto, dai parcheggi, al commercio, alle strade e gli accessi alla città. Il nostro piano era strutturato in verticale quindi, chi aveva un negozio a piano terra e un appartamento sfitto sopra poteva farlo diventare commerciale. Può essere sindacata è vero, ma è comunque una visione che va discussa.
Stessa cosa con la rete d’impresa. Abbiamo vinto due bandi da125 mila euro l’uno. C’è un pulmino elettrico che dovrebbe stare a diposizione e creare mobilità nel centro storico. Per fortuna il Sindaco di oggi ha molta sensibilità su questi temi. La pandemia è stata una fortuna strategica perché, al di là di altri comuni, noi avevamo programmato tutto in quel periodo e tutti i progetti vennero approvati e fatti diventare PNRR.
Ormai non faccio più sconti, mi sono preso di tutto e adesso cambio passo, sto facendo solo il cittadino e il Consigliere. Mi sono occupato in prima persona della viabilità su Via Guido Nati, Luigi Novelli e la zona del mercato coperto, facendola con prospettiva, perché quella situazione doveva creare degli stati emozionali che tanta gente neanche capisce.
Era previsto anche il ponte mobile per arrivare al centro storico, con parcheggio di 500 posti. Era partito il progetto e sarebbe stato un progetto unico nel suo genere. Qualcuno commentò addirittura che sarebbe stata “una passeggiata per le scimmie”.
Così ha commentato con tono critico e pungente Mauro Leoni per poi spostare l’attenzione su Piazza Cairoli e le feste fatte in questo periodo: note dolenti per via dei lavori ancora in atto.

“Quando abbiamo lasciato l’Amministrazione abbiamo approvato volutamente il bilancio che garantisse, a chi veniva dopo, di poter partire subito con i lavori. Le gare erano state affidate, anche perché il Comune ha dirigenti seri.
Invece hanno cambiato i progetti, rifacendo quindi l’iter da capo che è enorme da fare. Come PD ci siamo detti di non fare subito polemiche e azioni di disturbo ma solo di attendere e far lavorare in pace. Ora però vengo a sapere che nessun lavoro è in regola con i tempi previsti, non c’è concretezza nei lavori.
Allora mi chiedo: cosa è stato fatto in questi due anni? Ho fatto accesso agli atti e ho visto che a Piazza Cairoli è stata fatta una nuova variante che significa altro blocco. A nostro avviso la Piazza doveva essere bloccata come cantiere, recintata, dedicata soltanto ai lavori ed estraniata da manifestazioni con una squadra di operai efficace ed in un anno consegnarla come nuova.
Fermo restando che prima bisognava fare il parcheggio. In Piazza ora ci sono tante piastrelle fuori asse, il cantiere è gestito davvero male. A Natale è stato tutto fermo un mese per mettere una pista di ghiaccio orrenda che non ha portato nulla. Senza parlare del senso unico a Via Guido Nati, in senso contrario. Chi ha deciso queste cose non so a cosa stava pensando, non capisco perché fare quel pezzo di strada per salire al centro quando ci sono altre strade. Hanno detto, in Comune, che adesso hanno dato respiro con dieci posti auto in Piazza quando invece hanno solo creato disagio.

Sono sempre stato per la chiusura del centro storico, ma non ho la mente chiusa, anzi. Bisogna creare anche centri di aggregazione in modo che diventi popolosa per evitare anche problemi di natura grave, soprattutto perché i malavitosi evitano posti affollati dove hanno gli occhi puntati addosso. Ma tornando a noi, si è creato un bordello anche con la chiusura di Via Menotti Garibaldi, creando un problema in tantissime zone. I commercianti sono venuti in Consiglio, dicono che il dialogo c’è con essi ma a quanto pare non è così se vengono a lamentarsi.


Dovevano avere il coraggio di riaprire il corso per un periodo preciso ma attenzione, significava essere chiari e onesti con i commercianti e seppur essi avessero guadagnato di più con la riapertura comunque veniva richiuso per fare fede a quanto messo nel progetto iniziale. Serve autorevolezza per gestire una città e presentare linee chiare che durano cinque anni e poi se ne può parlare. L’alternativa al corso chiuso o aperto c’è.
Ovvero, la messa in atto di un progetto ben preciso e delineato per la viabilità. Soprattutto perché, io cittadino non mi metterei mai a prendere la macchina e sprecare benzina ma semplicemente parcheggerei, prenderei il mezzo pubblico e scenderei dove meglio credo. Bisogna aprire gli occhi. Serve che si vadano a cercare i soldi per le necessità e non solo per fare feste e festine vari.
Le linee programmatiche sono state presentate due anni fa e non se ne vede mezza. Io faccio mozioni (prot. n. 4875 del 23.01.2025), le studio, le programmo e mi ci prendo insulti e ci stesse mai un punto che venga trattato bene e non di fretta, come sempre! Non c’è una programmazione seria e dopo due anni ho il diritto di dire quello che penso e questo è solo l’inizio. La città non è migliorata. Io rappresento me stesso, questo è il mio ragionamento fatto in maniera seria.


Ogni confronto è utile ma deve essere costruttivo. Per me conta il bene della città e basta. Io faccio il mio ruolo nel bene e nel male. L’amministrazione ha il diritto sacrosanto di applicare le proprie idee secondo le indicazioni in cui si crede. Io devo dare risposte a quelle che hanno scritto Mauro Leoni ma anche quelle che non lo hanno fatto.
Non è normale che in un contesto di rivoluzione urbanistica, non ci sia dialogo tra gli Assessori, serve confronto aperto. Ad esempio si sono bloccati i lavori al mercato e non si sa quando ripartiranno. La ditta se ne è andata. I commercianti del mercato si sono lamentati visto il progetto promesso, ma gli è stato risposto che “poi si vedrà se verrà così”. Senza senso davvero.
Dopo due anni era giusto far emergere tutto ciò perché sta diventando insostenibile e non vado a toccare altri punti. Ogni cosa va pianificata, soprattutto le feste perché lì ci sono i soldi dei cittadini. Non è più tempo di stare zitti”.




