“Continua l’immobilismo esasperato ed esasperante del Consiglio della Regione Lazio. Siamo ormai quasi a novembre e si trascina un DEFR approdato in Consiglio a luglio. C’è stato un barlume di aula poi rimandata, ancora, alla prossima settimana.”
di Redazione
Roma (Rm) – I lavori del Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonello Aurigemma, sulla proposta di deliberazione consiliare n. 28 (Approvazione del Documento di economia e finanza regionale Defr 2025 – anni 2025-2027) e sulla proposta di legge n. 170 del 30 luglio 2024, concernente “Misure per la semplificazione, modifiche a leggi regionali varie e disposizioni relative all’esecuzione degli impegni assunti col Governo”, riprenderanno la prossima settimana.



Rimarcata la lunga inattività del Consiglio da parte della minoranza, di Verdi e Sinistra Italiana; inattività che produce gravi danni ai cittadini, i quali specialmente nel settore del lavoro attendono risposte dall’Aula.
Secondo Adriano Zuccalà del Movimento cinque stelle “la maggioranza evidentemente non è in grado di risolvere i propri problemi interni e mantiene intanto paralizzata la Regione“.
“Una crisi profonda” è alla radice di questo immobilismo secondo la consigliera Alessandra Zeppieri, del Polo progressista, immobilismo che non ci si può permettere. Anche a suo avviso la presenza del presidente Rocca è imprescindibile per la ripresa dei lavori.
In una nota Danilo Cosentino segretario regionale del Lazio di Sinistra Italiana, sulla situazione di stallo del Consiglio Regionale e l’ennesimo rimando dell’approvazione del DEFR: “Le destre litigano, non si accordano, non convergono per meri interessi e giochi partitici. E quindi non lavorano.
Rocca annuncia bacchettate sulle dita, ma in tutto questo l’organo legislativo è fermo, mentre non si fermano i problemi dei cittadini e delle cittadine del Lazio. Se l’aula consiliare fosse un’aula scolastica di questa epoca del merito meloniano un bel 5 in condotta e una sonora bocciatura non gliela toglierebbe nessuno. Ma probabilmente il merito e la disciplina sono concetti propagandistici da applicare solo agli altri.“




