Dalla Regione 40 milioni di euro per sostenere le imprese che investono in efficienza energetica, in impianti di stoccaggio e di energia eolica, solare, idraulica, geotermica o marina

Roma (Rm) – È stato aperto ieri, 16 settembre 2024, il bando della Regione Lazio che permette alle aziende di richiedere un contributo a fondo perduto per la loro riqualificazione energetica. La misura conta su 40 milioni di euro (FESR 2021-2027), di cui 20 milioni destinati ai progetti per l’autoproduzione di energia rinnovabile e i restanti 20 milioni

Le aziende interessate avranno tempo fino alle ore 18.00 del 16 luglio 2025 per presentare le richieste. A patto che le risorse a disposizione non si esauriscono prima. Di quanto stiamo parlando? Di 40 milioni di euro, di cui 20 milioni destinati specificatamente alla promozione dell’efficienza energetica nei processi e/o negli edifici, e 20 alla produzione di energia rinnovabile da destinare all’autoconsumo.

Nel dettaglio l’agevolazione del nuovo Bando Lazio è un contributo a fondo perduto, con tetto massimo impostato sui 2 milioni di euro. E con intensità di aiuto variabili in base alla taglia dell’impresa e all’ubicazione.

“L’Italia e l’Unione Europea hanno da tempo intrapreso un percorso per rendere l’economia più sostenibile per l’ambiente e per il nostro pianeta, ma le perturbazioni del mercato energetico mondiale causate dai conflitti in corso hanno reso impellente risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare l’approvvigionamento energetico”, si legge sul sito di LazioInnova. 

“La capacità delle imprese di essere competitive in presenza di costi dell’energia più elevati che in passato e comunque più variabili, rende urgente che il sistema economico regionale partecipi e assuma un ruolo di leadership nell’accelerato processo di decarbonizzazione dell’economia europea e globale”.

Bando Lazio Efficienza e Rinnovabili 2024:  beneficiari e progetti

Il Bando del Lazio dedicato ad efficienza e rinnovabili si rivolge esclusivamente alle imprese con sede operativa nella regione. E la cui unità produttiva (oggetto dell’investimento) abbia consumato 60 MWh di energia primaria o più nel 2023.

Ogni azienda potrà presentare un solo progetto con l’obbligo che lo stesso garantisca una riduzione di almeno il 30% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra rispetto alla situazione pre intervento. Ma soprattutto tutti gli investimenti inclusi nei progetti presentati devono risultare da una diagnosi energetica ex ante (e confermati a valle dall’intervento da una relazione tecnica).

Il bando mette i puntini sulle i per ciò che concerne la produzione di energia pulita. Per essere ammessi gli investimenti devono rispettare alcune regole a cominciare dall’obbligo dell’autoconsumo. Per la precisione la produzione energetica da FER “non deve essere potenzialmente superiore – su base annua – al fabbisogno energetico del vettore considerato, con una tolleranza del 15%”. Nel caso di impianti fotovoltaici, i pannelli solari devono essere in alternativa:

• prodotti nell’Unione europea e avere un’efficienza a livello di modulo di almeno il 21,5%; 
• prodotti nell’UE ed impiegare celle anche esse Made in EU e con un’efficienza a livello di cella di almeno il 23,5%;
• prodotti nell’UE ed essere composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0 per cento.

Nell’investimento possono essere inclusi sistemi di accumulo energetico, a patto che assorbano almeno il 75% su base annua dell’energia prodotta dagli impianti inclusi nel progetto. Inoltre la spese per opere murarie non possono superare il 10% dell’investimento per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

 In ogni caso “il contributo relativo agli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, vale a dire da fonte eolica, solare, idraulica, geotermica o marina, non può superare il 50% del contributo totale riconoscibile sull’intero progetto“.