Giovedì 1 febbraio nella sala Tersicore si è tenuta la proiezione del docufilm “Tra le rovine di Velletri” ideato nel 1994 sulla base dell’omonimo libro di Padre Italo Laracca che racconta il bombardamento di Velletri
di Redazione
Velletri (Rm) – Lo spettacolo fu realizzato coinvolgendo gli stessi cittadini di Velletri che, tramite le pagine buie di Padre Laracca, raccontarono la storia di quei giorni vissuti nella nostra città. La rappresentazione fu messa in scena per la prima volta nel 1994 e poi ripresentata alla città nel 2014.
Quest’anno, per l’80esimo anniversario del bombardamento di Velletri, è stato deciso di proiettare proprio quelle riprese effettuate durante lo spettacolo di dieci anni fa.

A presentare l’evento sono intervenuti Guido Ciarla e Emanuela Treggiari della Fondazione De Cultura e dell’associazione Memoria 900. “Gian Maria Volontè voleva che questa fosse una rappresentazione corale, una rappresentazione della città che narrava sé stessa. Con questo spettacolo Volontè ci riconsegnò il pathos di quelle pagine già così forti del libro di Padre Laracca, riconsegnò alla città una sua pagina di storia” così Emanuela Treggiari ha presentato e descritto il film-spettacolo “Tra le rovine di Velletri”.

Ad intervenire in rappresentanza dell’Amministrazione comunale la vice sindaca e assessora Chiara Ercoli. “Grazie a tutti di essere qui. È stato bellissimo vedere in questi giorni le sale del comune riempirsi di giovani studenti per ascoltare la storia di Velletri. Ma è stato bello vedere anche i singoli cittadini che durante le giornate si affacciavano a vedere la mostra. Molti di loro mi hanno indicato luoghi fotografati dicendomi che li avevano perso una persona cara. Lì ho capito che questa è la nostra storia. Ogni famiglia di Velletri, direttamente o indirettamente è stata segnata dalla guerra e da quei giorni terribili” queste le parole della vice sindaca.

Al centro della sala Tersicore, in occasione di questa proiezione, è stato steso a terra il telo che il maestro Claudio Marini realizzò in occasione della prima dello spettacolo di Gian Maria Volontè nel 1994 e poi riutilizzato nella replica del 2014. In occasione di questa seconda proiezione, a dieci anni di distanza, il maestro Marini ha deciso di rispolverare questa opera, ormai quasi del tutto rovinata, consumata dallo scorrere del tempo, in cui sono riportati i luoghi del mondo che sono stati segnati dalla guerra. Questa volta invece di appenderlo, il maestro ha deciso di stenderlo a terra, proprio con l’intenzione di farlo calpestare dalle persone.

Lungo il Corso della Repubblica e in alcuni luoghi iconici della città (Porta Napoletana, San Martino, Piazza Cesare Ottaviano Augusto, Giardino delle Camelie e Piazza Garibaldi), proprio in prossimità dei pannelli installati, si sono svolte invece le letture tratte dal Diario di Padre Laracca a cura di Enzo Toto, Patrizia Bigi, Silvia Ciriaci, Emanuele Cammaroto e Claudio Leoni. Il “percorso tra immagini e luoghi della guerra” ha attratto numerosi cittadini, compresi alcuni gruppi organizzati arrivati appositamente a Velletri nella giornata di sabato 3 febbraio.

Sempre sabato 3 febbraio, in Sala Tersicore, è stato presentato il libro fotografico “Non dimentichiamo” con le istantanee scelte per la Mostra fotografica-documentale. Il breve convegno, coordinato da Rocco Della Corte, ha visto l’intervento del Sindaco Ascanio Cascella. “Non possiamo dimenticare quello che è accaduto il 22 gennaio 1944 e devo ringraziare chi ha avuto la forza e la capacità di ricostruire un paese dilaniato dalle bombe della guerra mondiale, perché è quella stessa Velletri che ho l’onore di amministrare. Rappresento una città che si caratterizza in tanti ambiti, una città che guarda al futuro e che ha voglia di fare di più. Eventi come questo dimostrano che c’è risposta da parte dei cittadini quando l’offerta è valida. E l’Amministrazione ha il dovere di offrire opportunità del genere, per portare avanti la nostra cultura e la nostra tradizione”, ha detto il primo cittadino.

Sono intervenuti anche Guido Ciarla, Emanuela Treggiari e Massimo Fabi, con quest’ultimo che ha raccontato la genesi della Mostra e lanciato all’amministrazione l’appello affinché venga istituito un archivio della memoria con foto e video fruibile anche dai giovani. In chiusura un momento molto emozionante, con Maria Elisa Bianchi – nipote diretta di Clelio Bianchi, commissario straordinario di Velletri nel 1944 – che ha donato all’Amministrazione e alla Città alcuni documenti originali dell’epoca da mettere a disposizione della comunità. I cataloghi, gratuiti, si possono ritirare fino a esaurimento copie in Comune, presso la Libreria Mondadori di Velletri e presso l’Associazione Memoria ‘900.




