100 anni di nonna Iolanda, simbolo di Lariano

Il 26 febbraio il sindaco Montecuollo e l’intera comunità di Lariano hanno cantato tanti auguri per i 100 anni di Iolanda Mattacchioni Lariano – Nonna Iolanda, al compimento di un secolo, è prova vivente della memoria della cittadina in cui è cresciuta e vissuta. La donna ha festeggiato insieme ai…

Il 26 febbraio il sindaco Montecuollo e l’intera comunità di Lariano hanno cantato tanti auguri per i 100 anni di Iolanda Mattacchioni

Lariano – Nonna Iolanda, al compimento di un secolo, è prova vivente della memoria della cittadina in cui è cresciuta e vissuta.

La donna ha festeggiato insieme ai suoi cari figli e parenti, mentre il 27 febbraio, Iolanda ha spento le candeline durante la cerimonia a lei dedicata in presenza anche del Sindaco, della Vice sindaca Roberta Bartoli e dell’Assessora Sabrina Verri. 

Gli auguri ai 100 anni di nonna Iolanda

I suoi cento anni ci raccontano una donna amorevole con la propria famiglia e una vita che ha affrontato le tragedie della guerra. 

Mamma, nonna, sarta e cuoca, Iolanda fu la moglie del funzionario dirigente Egisto Biagi, storica figura di Lariano. 

Iolanda Mattacchioni ha contribuito alla tradizione del noto pane di Lariano, anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Conserva un ricordo rilevante di quel periodo di storia: Iolanda fu una dei salvati dal carabiniere Antonino Fleres (il militare che lanciò l’allarme in paese sull’arrivo imminente degli americani, che avrebbe trasformato Lariano nel fronte e che ogni anno viene celebrato come medaglia d’oro al valor civile alla memoria), ucciso dai tedeschi per non aver rivelato la posizione degli alleati.

La storia ci racconta che quando l’uomo fu fucilato, aveva in tasca una foto di una donna. 

Una donna che per molti anni non fu identificata e che Raffaella Biagi – nipote di Iolanda – ha cercato a lungo di capire chi fosse.

Un giorno mostrò la fotografia a sua nonna ed è così che la signora Mattacchioni ha subito riconosciuto il volto della misteriosa donna. 

Si trattava effettivamente della cugina di suo marito Egisto, Gilda ( questo era il suo nome ). Era la ragazza che il carabiniere Fleres teneva con sé durante la Guerra. 

Questo ci ricorda quanto la memoria, la storia di un paese, di una persona, di un’epoca, sia fondamentale per conoscere e capire chi eravamo e chi siamo diventati, e in questo caso Iolanda ha giocato un ruolo importante nel ricostruire un tassello del nostro passato. 

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