14 Dicembre 2025

Difendiamo i Laghi e le Zone Umide: Basta Mistificazioni, Servono Azioni Concrete

  • Mistificazioni continue da parte degli amministratori locali che continuano a nascondere le vere cause del degrado del territorio

Comunicato stampa del Coordinamento Ambientalista dei Castelli Romani



Albamno (Rm) – Da oltre 40 anni assistiamo a una continua opera di mistificazione portata avanti da amministrazioni comunali che, puntualmente, cercano di nascondere le vere cause del degrado dei nostri laghi e delle zone umide, riconosciute e tutelate anche a livello europeo.


Con l’occasione dell’evento organizzato da Legambiente e la sua “Goletta dei laghi” abbiamo ribadito che è necessario un’azione comune su tutto il territorio, azzerare ogni cementificazione in atto ai Castelli Romani e ridurre del 30% i consumi residenziali e industriali.

Durante la conferenza stampa abbiamo chiesto, come associazioni, al direttore del Parco e ai consiglieri comunali presenti di Castel Gandolfo, Marino e Albano laziale di bloccare le espansioni urbanistiche, di bloccare l’ampliamento dell’acquedotto Sforza Cesarini che quadruplicherebbe la portata di prelievo di questa presa d’acqua, di bloccare i progetti delle gronde che porterebbe acqua inquinata al Lago Albano facendo peggiorare la sua situazione ecologica.


Ci vogliono progetti seri ed efficaci, infatti ogni volta i nostri sforzi per proteggere e salvare questi ambienti preziosi vengono vanificati da una narrativa fuorviante che attribuisce l’abbassamento dei livelli lacustri a cause marginali come le perdite idriche degli acquedotti o la silvicoltura del castagno. È ora di dire basta.


Non sono le perdite negli acquedotti a prosciugare i laghi. L’acqua che fuoriesce dalle reti idriche, infatti, torna in gran parte in falda. Le maggiori perdite non sono quelle visibili sulle strade, ma quelle sotterranee che non interrompono il ciclo idrogeologico. Vanno eliminate, come ogni spreco, ma non incidono sull’abbassamento delle falde.


Ne tantomeno la silvicoltura che in secoli non ha ridotto di un ettaro le foreste esistenti e non riduce l’infiltrazione nel suolo della pioggia. Anzi la presenza di queste foreste permette ancora una buona tenuta del suolo e dell’idrologia superficiale. Le foreste dei Castelli Romani hanno altri problemi ma anche questi vanno affrontati con competenza ed efficacia e non superficialmente come stanno facendo, purtroppo, alcuni.


I veri responsabili della crisi delle nostre acque sono ben altri:
• La cementificazione selvaggia, che ha coperto ormai quasi il 20% del territorio, impedendo l’assorbimento delle piogge e il naturale rifornimento delle falde sotterranee.
• L’eccessivo consumo idrico nel settore residenziale e industriale, che deve essere ridotto urgentemente di almeno il 30% per garantire un equilibrio sostenibile e duraturo.
Sull’intera infrastruttura del vulcano laziale ci sono più di 100.000 pozzi di cui più del 45% abusivo, è urgente una campagna di controlli e sanzioni per ripristinare la legalità sul consumo delle risorse idriche.


Questa volta non permetteremo che la verità venga insabbiata. Non accetteremo più alibi o false soluzioni. Difendere i laghi e le zone umide significa avere il coraggio di intervenire sulle vere cause e adottare misure concrete, immediate e incisive.
Non ci arrendiamo. I nostri laghi meritano rispetto, cura e verità.

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