Nelle scorse ore ha destato scalpore la presenza a Velletri del cantante Daniele De Martino, per un concerto che si sarebbe dovuto tenere domenica 15 gennaio in un noto ristorante veliterno. Giunta la notizia il Segretario generale Silp Cgil Roma Lazio, Antonio Patitucci ha subito inviato un comunicato ai giornali, dove chiedeva al Comune di Velletri di intervenire e ne spiegava le motivazioni.

IL COMUNICATO DI SILP CGIL ROMA LAZIO
“Riteniamo inaccettabile la presenza a Velletri – città dove un parco pubblico è intitolato al poliziotto Matteo Demenego, medaglia d’oro al valor civile – del cantante neo melodico Daniele De Martino che, nelle sue canzoni, chiamiamole così, dileggia i collaboratori di giustizia e le forze dell’ordine.
È appena il caso di ricordare che la Questura di Palermo lo ha sanzionato con un avviso orale ricordando che le sue canzoni presentano “gravi espressioni visive e verbali che implicano un’istigazione alla violenza, un’esaltazione delle gravi azioni antigiuridiche connesse alla criminalità organizzata, un’accettazione e condivisione di comportamenti e azioni contrari ai valori morali della società civile e lesive delle Istituzioni dello Stato”.
Chiediamo al Comune di Velletri, alle forze politiche di maggioranza e opposizione di esprimersi sul tema.
Abbiamo informato il dirigente del Commissariato di Velletri e i vertici della Questura di Roma.
Sulla legalità non si fanno sconti”.
Dopo qualche ora un secondo comunicato di Silp Cgil Roma Lazio ha informato dell’intervento del sindaco di Velletri e della decisione da parte degli stessi gestori del ristorante dove si sarebbe dovuto tenere il concerto di annullare l’esibizione.
“L’esibizione a Velletri del cantante neo melodico Daniele De Martino è stata annullata dagli stessi gestori del ristorante dove il 15 gennaio era prevista la sua presenza.
Lo abbiamo appreso direttamente dal sindaco di Velletri, Orlando Pocci, che ringraziamo per il suo intervento. Ringraziamo anche le altre forze politiche che hanno mostrato sensibilità sul tema oltre al gestore del locale che ha compreso la delicatezza della situazione”.
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