La guerra in corso tra Israele e Palestina può dare origine ad una escalation difficilmente controllabile. Mettendo da parte le ipocrisie del potere, possiamo tranquillamente condannare eccessi e atrocità che si stanno consumando.
Velletri (Rm) – Non si può che provare orrore di fronte alle morti e alle sofferenze, specialmente quando sono coinvolti civili innocenti come bambini, donne, e anche anziani. Esiste soltanto un modo per uscire da questa immane tragedia: il rispetto del diritto internazionale e l’applicazione delle risoluzioni ONU. In altre parole mettere fine all’occupazione israeliana della terra palestinese con la conseguente nascita dello Stato di Palestina: due distinte entità geopolitiche e due popoli in grado di vivere in sicurezza e in pace. L’alternativa, una guerra atroce che potrebbe terminare con la distruzione del popolo palestinese o di quello israeliano.
Dopo i tentativi di pace che portarono agli accordi di Oslo, i governi israeliani, negli ultimi anni, hanno pensato soltanto a pianificare la colonizzazione delle terre palestinesi distruggendo la dignità di un popolo dalle radici millenarie. Un popolo invaso ha il sacrosanto diritto di resistere e di combattere e questo, sia ben chiaro, non significa terrorismo.
Alle potenze occidentali vogliamo ricordare di smetterla con l’ipocrisia e di assumere una linea politica degna delle nobili tradizioni diplomatiche del Vecchio Continente.
Ci rivolgiamo soprattutto ai vertici UE affinché cessino di essere supini e subalterni all’imperialismo d’oltreoceano. Senza l’autodeterminazione del popolo palestinese, senza il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza i valori della libertà e della dignità di un popolo non ci sarà mai una autentica pace.
Anche per il popolo israeliano la sicurezza e la sopravvivenza saranno sempre meno sicure.