Dopo le dichiarazioni del Sindaco Montecuollo i consiglieri di minoranza spiegano, in un incontro con i residenti della zona, le loro motivazioni e chiedono di riaprire in senso alternato il tratto di strada coinvolto dalla frana, in attesa di accurati accertamenti idrogeologici e studi geotecnici
Lariano (Rm) – Sono trascorsi oltre 4 mesi da quel Lunedì 29 Maggio quando a causa di un forte temporale si verificarono allagamenti in varie parti della nostra città. La pioggia in alcuni casi accompagnata anche da grandine causò danni alle colture e per circa mezzora le strade principali della nostra città erano intransitabili.
Quel giorno proprio a causa degli ultimi eventi meteorologici che avevano interessato il nostro territorio, si era verificato un parziale smottamento di terreno che aveva interessato la strada di Via Quarantola (tratto ex sede ferroviaria) tanto che per opportune ragioni di sicurezza e nelle more delle opportune verifiche di stabilità, la Polizia Locale, con provvedimento contingibile, ne aveva disposto la chiusura temporanea sia al transito veicolare sia pedonale. Pertanto tutto il traffico fu deviato in Via di Colle Cagioli e Via Ariana.
Dopo la presentazione di una interpellanza da parte delle forze di opposizione presenti in Consiglio Comunale si decise di far redigere una perizia Tecnica e il pronunciamento del genio civile a seguito di ciò seguì una nota del Sindaco Francesco Montecuollo che confermava la chiusura della strada al traffico veicolare e pedonale. Nella stessa nota il Sindaco Montecuollo precisava che l’amministrazione comunale si sarebbe subito attivata per riconsegnare la strada ai cittadini ordinando una necessaria valutazione tecnica che quantificasse la cifra necessaria a intervenire. Questa cifra, sempre secondo la nota diffusa dal sindaco e puntualmente riportata dal nostro giornale, potrebbe essere molto elevata, dovrebbe poi essere ottenuta tramite richiesta agli enti sovracomunali.
Ma per quanto riguarda i Consiglieri di opposizione le cose non stanno proprio cosi: infatti la settimana scorsa il Consigliere Maurizio Caliciotti e Claudio Crocetta hanno presentato una apposita Mozione nel quale propongono di aprire in senso alternato al traffico automobilistico e pedonale il tratto interessato dalla frana.
Venerdì 13 Ottobre hanno promosso un incontro con i cittadini della zona interessata per presentare la loro proposta. Oltre i due consiglieri presentatori della Mozione erano presenti gli altri consiglieri Comunali Leonardo Caliciotti, Dell’erba e Gabrielli. E’ stato Claudio Crocetta ad illustrare ai tanti cittadini intervenuti il contenuto della mozione presentata mettendo in evidenza che da parte dell’amministrazione comunale “non è stato ancora richiesto alla Regione Lazio il contributo necessario.” Maurizio Caliciotti ha dichiarato che proprio in base ad una accurata perizia preparata da un esperto del settore che ha studiato lo stato del territorio, ci sono le condizioni per riaprire seppur parzialmente la strada; di intervenire per ripristinare lo stato dei luoghi. L’esperto, presente alla riunione in qualità di cittadino interessato, Ingegnere Di Pietro Davide Gino, Dirigente di un Ente Pubblico si occupa proprio di relazionare lo stato dei viadotti e cavalcavia. Secondo il tecnico la causa della frana è dovuta a una erosione del rilevato sottostante la sede stradale dovuta a una ostruzione del tombino che ha causato un allagamento dell’area che circonda lo stesso. Il rilevato in oggetto non ha subito cedimenti significativi durante l’esercizio ferroviario durato 100 anni il che consente di escludere movimenti franosi o cedimenti derivanti da problemi relativi alle fondazioni. Pertanto è importante dedicare particolare attenzione alle opere accessorie di drenaggio con particolare riguardo ai tombini di attraversamento per scongiurare l’accumulo di acqua che potrebbe compromettere la stabilità del rilevato.
Bisogna mettere in evidenza che sotto quel tombino passano le acque provenienti da località Arcioni che si riversano appunto nel fosso che costeggia Via della Quarantola e quelle provenienti dalle falde del Monte Artemisio (Querceto, Colle Paccione, Via Valle del Nespolo, Via dei Volsci, San Marco Papa, Via Colle Fiorentino,Via Ariana, Zona Acqua di Papa: pertanto quando si verificano eventi eccezionali il livello dell’acqua supera la metà del tombino alto 4 metri )(cosa per altro confermata da un abitante del luogo n.d.r.). Lungo il percorso del fosso ci sono rifiuti di ogni genere che si disperdono nella valle.
Nelle deduzioni finali l’ing, Di Pietro certifica che il rilevato ferroviario ha una pendenza del 40% e tale pendenza è compatibile della qualità dei materiali utilizzati nel 1860, che i fossi che convogliano le acque sono pieni di materiali di risulta, che il tombino ferroviario è pieno di materiale di deposito che annulla la pendenza longitudinale (l’acqua invece di scorrere torna indietro n.d,r), che la frana si può classificare come frana locale di tipo superficiale per scivolamento, che non si riscontrano fenomeni franosi in atto al di fuori della zona interessata dalla frana del 29 Maggio.
In conclusione, nell’attesa di un accurato studio idrogeologico e geotecnico per assicurare il tipo di intervento ci sono le condizioni di aprire un corridoio al centro della careggiata e assicurare il transito a senso unico alternato.
Molti altri interventi di altri cittadini che hanno auspicato la riapertura in tempi brevi della strada che attualmente è in completo abbandono.