La Cgil di Roma sud Pomezia Castelli aveva chiesto di costituirsi parte civile nel processo che avviato presso il Tribunale penale di Velletri “contro la criminalità e contro tutte le mafie” ma viene esclusa
Velletri (Rm) – Nel processo Tritone, che vede sul banco degli imputati 60 membri della ‘ndrina tra Anzio e Nettuno anche il sindacato della Cgil aveva chiesto di costituirsi parte civile. A richiedela sono stati anche entrambi i Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa di Anzio e Nettuno e la Regione Lazio.
Il giudizio, celebratosi dinanzi al Tribunale di Velletri, sezione Penale, ha registrato un primo colpo di scena.
Infatti la Corte, accogliendo la eccezione formulata dagli avvocati Giovanni Tedesco, Luca Cianferoni e Cristina Pellicanò, ha dichiarato inammissibile la costituzione di parte civile proposta dalla CGIL.
Sono state invece ammesse le costituzioni di parte civile dei Comuni di Anzio e Nettuno, oltre ad altri enti rappresentativi territoriali.
Il processo è stato aggiornato alla udienza del prossimo 8 giugno, quando inizierà l’esame del collaboratore di giustizia Belnome Antonino.
Il Tribunale è chiamato ad accertare la attualità di una locale di Ndrangheta sul litorale sud di Roma, afferente alle città di Anzio, Lavinio, Nettuno e zone limitrofe.