Era l’aprile 2019 quando, in una brutta giornata, Rosario Castiglione se ne andò
Velletri (Rm) – Una notizia che rappresentò un fulmine a ciel sereno, poiché l’uomo e l’amico rappresentavano una di quelle certezze su cui è difficile sapere di non poter più contare.
Pacato, gentile, disponibile e competente, Rosario aveva lavorato nella Guardia di Finanza e coltivato, sempre, la passione per il calcio. Una passione non solo “di campo”, perché studiando e documentandosi era infatti diventato uno dei più esperti segretari generali del panorama laziale, spesso e volentieri “disturbato” da tanti colleghi di tutta la Regione che lo interpellavano per conoscere la normativa, il comma, il regolamento e tutto ciò che di burocratico sta dietro alle partite di calcio.
Siciliano – e orgoglioso delle radici meridionali – trapiantato a Velletri, era ben voluto e stimato da tutti. Prima nella sua professione e poi nel mondo pallonaro Rosario Castiglione è stato un punto di riferimento irripetibile. Amava molto la nostra città, nella quale si era integrato. Ironico, simpatico, protettivo quando necessario, aveva sempre la soluzione a tutti i problemi e non si perdeva mai d’animo.
Ancora oggi è complesso non sentire più la sua voce al telefono, quegli “amico mio” con cui salutava, faceva gli auguri a Natale. È brutto andare allo stadio “Giovanni Scavo” – dove ha trascorso interi pomeriggi prima alla Vjs Velletri e poi al Real – e non vederlo assorto dietro la sua scrivania, intento a scrivere al pc, oppure in tribuna con l’immancabile cartellina dove annotava le formazioni in campo.
Come sempre detto, Rosario era un uomo d’altri tempi, un maestro nelle cose che faceva e una persona elegante e garbata. Per queste sue qualità umane, che ci hanno insegnato tanto, continua a mancarci tantissimo e ricordarlo è il minimo per sentirlo ancora più vicino.