La nostra intervista con il neosegretario di Azione Velletri, Federico Vacca.
Di Lorenzo D’Auria
Velletri (RM) – Si è da poco tenuto il Congresso di Azione Velletri, che ti ha visto eleggere Segretario del circolo, come è stato detto questa è solo l’ultima tappa di un percorso che ha portato al riconoscimento della Sezione locale, ce ne vuoi parlare un po’?
Il 21 di gennaio scorso siamo ufficialmente diventati partito su Velletri, è un percorso che è iniziato a fine 2022, che ci ha visto candidare alle amministrative con il logo di Azione nel Maggio 2023, fino a Dicembre 2023 in cui abbiamo avuto il via libera per la formazione del circolo. Questo processo è ancora in corso perché stiamo costruendo una comunità di volti nuovi della politica, con tanti iscritti in arrivo e attraverso collaborazioni con associazioni locali. Questa rete non serve solo in vista dell’appuntamento elettorale delle Europee ma anche per radicarsi meglio nel territorio, le difficoltà ci sono ma cercheremo di superarle. Azione a Velletri per noi risponde a una esigenza di politica concreta, che vada oltre all’estremizzazione dei poli Destra-Sinistra, vista la delusione degli elettori degli ultimi anni. Il nostro lavoro andrà oltre le bandiere e le frasi di circostanza cercando di lavorare su progetti utili per il territorio locale e nazionale.
Parlando di politica Nazionale stiamo assistendo alla prima importante fase elettorale dopo la vittoria del Centro Destra di Settembre 2022, abbiamo visto una vittoria del Centro Sinistra in Sardegna e una conferma di misura del Centrodestra in Abruzzo, qual è il ruolo di Azione in queste due elezioni e cosa ci aspetta nei prossimi appuntamenti a partire dalle Europee?
In Sardegna il Centrodestra ha dimostrato le sue spaccature interne e il Centrosinistra ne ha approfittato; tuttavia, dobbiamo riconoscere che il “Campo Largo” è un’invenzione giornalistica che non esiste nella vita politica vera, consiglierei agli amici del Partito Democratico Velletri di farsi sentire contro questo schiacciamento ideologico sul Movimento 5 Stelle, che nulla hanno a che fare con la sinistra. In Abruzzo la convergenza di tutte le opposizioni è stata dovuta alla figura del candidato D’Amico, ritenuto capace di portare avanti politiche funzionali alla Regione, dimostrando come figure meritevoli possono essere appoggiate dalle diverse anime del Centrosinistra senza problemi, la sconfitta in questo caso è dovuta al forte consenso dei leader nazionali del Centrodestra, la Premier Giorgia Meloni in primis. Azione, nel dibattito nazionale, si concentra sulle proprie proposte e sui propri progetti aprendo al dialogo anche con forze di Centrodestra, fatico tuttavia a vederci nella stessa coalizione a causa delle tante differenze e questioni irrisolte tra noi, la Lega e Fratelli D’Italia.
Sul piano locale qual è la vostra posizione sul lavoro svolto dalla maggioranza a 9 mesi dall’insediamento della giunta Cascella? Di converso come si sta comportando l’opposizione in aula e fuori? Sul territorio invece Azione si è cominciata a muovere con la richiesta di intitolare una strada al dissidente russo ucciso recentemente dal Governo Russo Navalny, cosa vi ha spinto a impegnarvi su questo fronte e quali sono le vostre strategie di Azione sul territorio?
Se devo fare una valutazione in generale ci sono certamente azioni positive, d’altra parte non possiamo ignorare i loro errori a partire dalla gestione del Natale, abbiamo visto un’assessore chiedere scusa per l’organizzazione fallace di questo, nonostante ciò, la Festa dell’Uva ha ripreso le vesti che da anni le mancavano. Sul PNRR si è cambiata una virgola, senza stravolgerlo mantenendo una minima continuità con l’amministrazione Pocci. Abbiamo le nostre riserve su alcune decisioni di questa giunta comunale, non ultima la chiusura del Centro antiviolenza “Marinella”, non rinnovato in vista di una task force che tuttavia lascia scoperto il territorio per un periodo non definito, oppure la gestione della pubblica sicurezza nel periodo post-natalizio, che ha visto il circondario scoperto di Forze dell’Ordine perché concentrate nel Centro Cittadino, di cui però si sono ignorati altri presidi di sicurezza quali l’illuminazione pubblica. Vorrei però ricordare ai cittadini che le politiche riguardanti l’Ospedale sono decise in sede regionale, molte sono state fatte dalla precedente giunta e alcune sono determinate dalla odierna, diamo a Cesare quel che è di Cesare, nel bene e nel male. Aspettiamo che arrivi di meglio da parte di questa maggioranza.
Il dibattito sul bilancio tra la Maggioranza e l’Opposizione è un mero gioco delle parti, di cui entrambi sapevano gli esiti, ovvero la bocciatura di tutti gli emendamenti tutto ciò ci ha distratto dal ritardo che la Giunta ha avuto nel presentare il Bilancio in Aula Consiliare. Sull’opposizione vedo più idee che progetti concreti, con divisioni interne che ne minano la credibilità di fronte i Cittadini. Per quanto riguarda Azione Velletri siamo sempre pronti a dialogare con chiunque, che sia maggioranza o opposizione su proposte che possano migliorare la nostra Città, ad esempio nell’ultimo periodo ci stiamo concentrando su questioni sociali e ambientali. Ci siamo spesi anche per ricordare Alexej Navalny, il dissidente russo ucciso dal governo dittatoriale, morto per le libertà d’espressione nel suo paese, volevamo intitolargli una Via, ci siamo resi conto che per questioni legali non è possibile, ma sarebbe bastato intitolargli una targa o un parco pubblico, purtroppo non abbiamo riscontrato interesse da parte delle altre forze politiche di condividere questa iniziativa.
La scorsa settimana è stato a Velletri un volto noto di quello che fu il Terzo Polo, Matteo Renzi, che ha criticato aspramente Calenda dicendo “Che ha sprecato l’opportunità di dare vita ad un partito unico per motivazioni personali e non politiche” Quanto c’è di vero in questo secondo te? Cosa rimane del progetto di un partito di centro nell’attuale scenario e come questa tensione con gli ex alleati si risente nella vostra esperienza locale?
Ciò che è successo tra noi e Fausto Servadio durante le elezioni amministrative, anche se successo nello stesso periodo, non ha niente a che fare con la scissione del Terzo Polo, riguardo questa la verità su ciò che è successo la sanno solo Calenda e Renzi ma ad un anno di distanza credo sia inutile sollevare di nuovo polemiche, anzi più volte ho sentito Calenda difendere l’operato di Renzi da Presidente del Consiglio. I rapporti con Italia Viva Velletri rimangono cordiali, sia umanamente che politicamente. Sul Terzo Polo l’idea al tempo era buona ma credo che oggi o nel prossimo futuro sia irrealizzabile.