“Il processo continua e il 13 luglio saranno ascoltate, presso il Tribunale di Velletri, le testimonianze delle maestre di sostegno”

Stando alle intercettazioni effettuate dai carabinieri, un fatto terribile si sarebbe verificato presso una scuola elementare di Velletri, dove una maestra avrebbe insultato e denigrato un alunno autistico di sette anni. La donna, sempre secondo le intercettazioni, avrebbe offeso pesantemente il bambino con frasi come “serve solo qualcuno che ti rompa la capoccia” e “ignorante cafone”. Ma non finisce qui: la maestra avrebbe superato ogni limite colpendo il bambino alla testa con un quadernone, spingendolo e strattonandolo. L’insegnante, naturalmente, era ignara del fatto che fosse ripresa dalle videocamere precedentemente installate dai carabinieri. Questi episodi, se provati, sarebbero frutto di frustrazione da parte di chi li compie, lasciano segni indelebili. La maestra, residente in un centro dei Castelli Romani, è ora indagata con l’accusa di abuso di mezzi di correzione. Stando a quanto rilascia il sostituto procuratore Rita Caracuzzo, il comportamento dell’insegnante non avrebbe comportato solo danni esterni, ma avrebbe anche danneggiato la salute mentale del bambino, provocando in lui stati di ansia ed ulteriori peggioramenti nei disturbi del carattere e del comportamento. Grazie alle riprese nascoste delle telecamere, i carabinieri avrebbero constatato l’atteggiamento abituale e ripetuto che la maestra avrebbe tenuto anche con altri bambini, escludendoli dal resto della classe, sminuendoli e afferrandoli con forza tanto da provocare le loro urla. Il processo è ancora in corso e il 13 luglio saranno ascoltate, presso il Tribunale di Velletri, le testimonianze delle maestre di sostegno, nonostante l’avvocato dell’accusata la difenda parlando di una sua presunta reazione dopo il calcio di un bambino, aggiungendo la totale innocenza della donna. In ogni caso video ed intercettazioni restano evidenti, mentre si attende il verdetto del processo.
Emma Pulicati