Il Santo Padre Francesco, ha elevato alla pienezza del sacerdozio il canonico onorario del Capitolo della Cattedrale di San Clemente in Velletri, don Gian Luca Perici
Velletri (Rm) – Dopo Mons. Lorenzo Loppa, attuale Vescovo emerito di Anagni – Alatri, Mons. Luigi Vari attuale Arcivescovo di Gaeta, Mons. Leonardo D’Ascenzo attuale Arcivescovo di Trani – Barletta – Bisceglie, Mons. Diego Giovanni Ravelli Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie si allunga l’elenco dei sacerdoti della Diocesi Suburbicaria di Velletri – Segni elevati alla pienezza del sacerdozio.
Lunedì 5 Giugno, alle ore 12.00 momento in cui decade il segreto pontificio, Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Stefano Russo Vescovo di Velletri – Segni, ha annunciato che il Santo Padre Francesco, ha chiamato alla pienezza del sacerdozio Mons. GIAN LUCA PERICI canonico onorario della Basilica Cattedrale di San Clemente in Velletri del clero della nostra insigne Diocesi Suburbicaria, con il titolo di Arcivescovo di Bolsena e lo ha inviato Nunzio Apostolico in Zambia e Malawy
Don Gian Luca, come siamo tutti abituati a chiamarlo è profondamente legato alla città di Velletri, dove è stato ordinato sacerdote dal compianto Vescovo Mons. Andrea Maria Erba nella cattedrale di San Clemente, insieme a Don Giuseppe Grigolon il 21 Settembre del 1991.
Ha ricoperto per molti anni l’incarico di Vicario Parrocchiale della Cattedrale, mentre era parroco Mons. Angelo Lopes, svolgendo anche l’ufficio di Cerimoniere. E’ stato accanto all’allora Cardinale Joseph Ratzinger mentre era Vescovo titolare di Velletri – Segni in quasi tutte le celebrazioni da Lui presiedute a San Clemente, ha avuto un ruolo predominante nell’organizzazione del 50 anniversario di sacerdozio del futuro Benedetto XVI, celebrato nella cattedrale di Velletri nel 2001, in ricordo del quale è stata realizzata dai fratelli Mongardini la splendida tarsia marmorea ancora visibile sul pavimento davanti il portale della sagrestia.
Canonico onorario della Cattedrale di San Clemente, ha scelto la via della diplomazia, ricoprendo numerosi incarichi in varie nunziature. La sua elevazione alla pienezza del sacerdozio ci riempie di gioia e ci rende orgogliosi di averlo avuto tra noi.
Torna alla mente la celebrazione di commiato quando intraprese la carriera diplomatica durante la quale Mons. Lopes pronunciando una frase in latino, la suggerì a don Gianluca come motto per un futuro stemma episcopale. Mai parole furono più profetiche chissà se la ricorda ancora.
AUGURI CARO DON GIAN LUCA